foto: Antinori
Si intitola ‘Sounddown’ il nuovo singolo del dj e producer italiano Flashmob e che ha anticipato il suo omonimo album di debutto, uscito venerdì 25 ottobre 2024 sulla sua label Flashmob Records. Un album House che mette un punto fermo ed un punto a capo su un percorso artistico da sempre vede Flashmob coerente e lineare, consapevole di essere voluto diventare un deejay per passione e per essere felice, non per i soldi o per la fama. Un album che è una vera dichiarazione d’amore e d’intenti per la musica elettronica. Conosciamolo meglio con le sue risposte in 60 secondi.
Il primo disco che hai comprato?
‘Welcome To The Pleasure Dome’ di quei pazzi di Liverpool chiamati Frankie Goes To Hollywood (1984). La mia prima fidanzatina Heidi per errore lo fece cadere e dovette comprarne un altro, che è ancora incartato.
Il tuo idolo quando eri agli inizi?
Il mio caro amico Sergio mi regalò un cd della serata Gallery al Turnmills di Londra del mitico Danny Tenaglia. Ne fui rapito. E pensare che anni dopo divenni resident di quello stesso club per una serata chiamata Trauma, un evento gay molto noto nella scena londinese.
Se non fossi diventato un dj adesso saresti…
Probabilmente se non avessi avuto il coraggio di buttarmi nel djing, sarei partito senza una meta girando il mondo. Ancora oggi mi piacerebbe farlo, da turista però; da dj capita spesso di vedere soltanto aeroporti, club, festival e hotel.
Che lavori hai fatto prima di diventare un dj ed un producer a tempo pieno?
Ho lavorato per anni al Pogue Mahone’s, un pub irlandese di Milano per pagarmi i libri dell’università, poi alla Doxa per interviste telefoniche (sono durato poco), facevo anche da corriere a mia mamma per spedizioni mentre di sera lavoravo in una radio di periferia, Radio Binasco Hinterland. L’unico lavoro pagato prima, durante e dopo la mia esperienza in uno studio legale – una volta finita Giurisprudenza – è stato fare il dj.
La cosa più pazza che hai fatto con i primi soldi guadagnati con la musica?
Ho comprato una statua dimensioni reali di un guerriero dell’esercito in terracotta dell’imperatore cinese Qin Shi Huang e che ho chiamato Franco. Poi una macchina, mi vergogno un po’ a dire quale. L’ho poi rivenduta dopo un solo anno!
Il tuo rapporto con i social?
Ci sto prendendo gusto. Ho iniziato ad accettare anche questo aspetto del mio lavoro e cerco di farlo in modo spontaneo e divertendomi, facendo vedere la parte più vera del mio lato privato (Sandro) e del mio lavoro (Flashmob).
I tuoi hobby?
Pratico molto sport e mi piace uscire con mia moglie e rilassarmi con i miei due cani Antonio ed Anita. Non ho tempo per fare molto altro.
La tua serie tv preferita?
Difficile scegliere, ne ho viste parecchie buone e parecchie pessime. Il Giovane Montalbano forse è stata quella che mi ha mandato a letto con maggiore allegria; molte altre sono prodotte in modo da far venire ansia e tenerti incollato allo schermo. Quelle le detesto!
Che cosa suggerisci ai giovani che vogliono diventare dj e producer?
Studiate tanto e studiate a lungo prima di iniziare a mandare in giro dischi a vanvera e proporsi. Se si è preparati prima o poi le cose succedono: mai mollare. Bisogna essere pronti a tutto, ad adattarsi e abituarsi a prendere tanti no. Non è per tutti questo percorso ma se ci si arriva è il lavoro più bello del mondo!
Un errore che non rifaresti?
Prendere certe decisioni troppo in fretta è un errore che si può pagare a carissimo prezzo; certe decisioni vanno ponderate e prese nel tempo, magari dopo anche settimane; se si ha pazienza si riesce anche a notare come con il passare dei giorni si possa radicalmente cambiare idea.
La scelta migliore della tua vita?
Sposare mia moglie Alessandra: ho pescato un jolly. È una donna meravigliosa di quelle che stanno andando in estinzione; mi ha sempre aiutato ad essere la migliore versione di me ed è leale.
25.10.2024