• GIOVEDì 24 APRILE 2025
Interviste

60 seconds with Fluxion

Il musicista e produttore greco, il suo nuovo album, le sue fonti di ispirazione, ad inizio carriera e anche adesso. Senza alcun rimpianto per ogni sua scelta ed ogni sua decisione

foto di Maria Markezi

Con l’album ‘Haze’ il musicista e producer greco Fluxion conferma la sua attitudine alla sperimentazione il meno convenzionale possibile. ‘Haze’ è uscito a metà marzo 2025 per l’etichetta discografica Vibrant Music e contiene dieci tracce nelle quali si alternano dub, ambient, techno e persino jazz. Un cocktail decisamente ben riuscito, un ottimo spunto per conoscere meglio Fluxion con le sue risposte in 60 secondi.

 

 

I primi dischi che hai comprato?
‘Dead Ringers’, Una compilation di Howars Shore dedicata ai film di Cronemberg (1992) e la colonna sonora di Twin Peaks di Angelo Badalamenti (1990).

I tuoi idoli quando eri agli inizi?
Philip Glass e Mark Moritz. Tutt’ora per me grandissime fonti d’ispirazione.

Se non fossi diventato un artista adesso saresti…
Un fotografo o un artista dei visual.

Che lavori hai fatto prima di diventare un dj ed un producer a tempo pieno?
Mi sono dedicato da subito alla musica, per un po’ ho lavorato nella pubblicità.

La cosa più pazza che hai fatto con i primi soldi guadagnati con la musica?
Se me ricordassi significa che non sarebbe poi così folle (sorride – ndr).

Le tue serie tv preferite?
Ce ne sono diverse. Chernobyl è stata tosta, la serie originale di Twin Peaks qualcosa di mai visto prima.

Il tuo rapporto con i social?
Non benissimo. Ho vissuto il prima e dopo l’esplosione dei social e quindi tendo a starmene con un piede dentro ed uno fuori. Mi piace comunicare quando sento che ho qualcosa da condividere, non perché devo per forza postare un contenuto tanto per. Infatti la parola peggiore che mi viene in mente è proprio contenuto…

I tuoi hobby?
Mi piace il cibo, andare a bere vino e cenare con gli amici. E viaggiare in modo da conoscere culture diverse.

Il tuo pregio ed il tuo difetto?
Sono molto bravo a concentrarmi quando mi piace dire o creare qualcosa. Allo stesso tempo mi annoio facilmente quando non vedo dove si vada a parare e questo mi ha portato a lasciare diverse opere incompiute.

Che cosa suggerisci ai giovani che vogliono diventare dj e producer?
Seguite il vostro istinto, ascoltate la vostra anima, create qualcosa di davvero forte che si possa relazionare con gli altri. Date vita ad una dimensione artistica dove sentirsi a casa, la propria casa, non quella di qualcun altro.

L’errore che non rifaresti?
Nessun rimpianto al riguardo.

La scelta migliore della tua vita?
Aver lasciato la scuola di cinema ed essere passato a quella di musica.

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Dan Mc Sword
Dal 1996 segue, racconta e divulga eventi dance e djset in ogni angolo del globo terracqueo: da Hong Kong a San Paolo, da Miami ad Ibiza, per lui non esistono consolle che abbiano segreti. Sempre teso a capire quale sia la magia che rende i deejays ed il clubbing la nuova frontiera del divertimento musicale, si dichiara in missione costante in nome e per conto della dance; dà forfeit soltanto se si materializzano altri notti magiche, quelle della Juventus.
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