• GIOVEDì 26 DICEMBRE 2024
Interviste

60 seconds with Gregor Tresher

Il dj e producer tedesco, il suo nuovo album e i suoi idoli di gioventù, i suoi hobby e come trascorre il tempo libero, anche in un modo che non ci si aspetta

foto di Bernd Bodtlander

Sedici tracce compongono “False Gods”, il nuovo album del dj e producer di Francoforte Gregor Tresher, uscito venerdì 29 novembre 2024 su [PIAS] Électronique e che si avvale delle collaborazioni di Sven Väth, Laurent Garnier, Josh Wink e Anja Schneider. Un che esce otto anni dopo l’ultimo lavoro di Tresher, figura di assoluto riferimento in ambito elettronico, che vanta collaborazioni con Depeche Mode, Moby e Extrawelt e che per la prima volta con questo album si è aperto a collaborazioni a 360°. Conosciamolo meglio con le sue risposte in 60 secondi.

 

 

Il primo disco che hai comprato?
‘Construction Time Again’ dei Depeche Mode (1983).

I tuoi idoli quando eri agli inizi?
Sven Väth e Laurent Garnier.

Se non fossi diventato un dj adesso saresti…
Onestamente non ne ho idea, non c’è mai stato un piano B. Credo che fare il medico sarebbe stata una professione appagante, ma all’epoca avevo bisogno di lavorare e studiare, perché questa realtà chiamata techno richiedeva tutta la mia attenzione.

Che lavori hai fatto prima di diventare un dj ed un producer a tempo pieno?
Lavoravo per un’etichetta discografica.

La cosa più pazza che hai fatto con i primi soldi guadagnati con la musica?
Probabilmente ho comprato più dischi. D’altra parte il mio primo compenso in assoluto da dj è stato di 30 marchi tedeschi, quindi non poteva succedere nulla di troppo folle spendendo quella cifra.

Le tue serie tv preferite?
Difficile rispondere, ce ne sono tante. Se devo sceglierne una, punterei su ‘Curb Your Enthusiasm’. Di recente mi sono piaciute molto ‘What We Do In The Shadows’ e ‘Day Of The Jackal’; tra le mie preferite di sempre ci sono ‘Extras’ e ‘La vita è troppo breve’.

Il tuo rapporto con i social?
Complicato…

I tuoi hobby?
Mi piace fare un giro in macchina o portare a spasso il mio cane. Mi piace anche andare in discoteca quando ho una serata libera, che ci si creda o no (sorride – ndr).

Che cosa suggerisci ai giovani che vogliono diventare dj e producer?
All’inizio viaggiare e essere pagati per suonare la propria musica preferita sembra il lavoro perfetto ed è sicuramente molto divertente. Si tratta però di una professione molto instabile e quindi bisogna essere pronti ad affrontarne le difficoltà.

L’errore che non rifaresti?
Rinunciare allo skateboard.

La scelta migliore della tua vita?
Lasciare gli studi per diventare un dj.

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Dan Mc Sword
Dal 1996 segue, racconta e divulga eventi dance e djset in ogni angolo del globo terracqueo: da Hong Kong a San Paolo, da Miami ad Ibiza, per lui non esistono consolle che abbiano segreti. Sempre teso a capire quale sia la magia che rende i deejays ed il clubbing la nuova frontiera del divertimento musicale, si dichiara in missione costante in nome e per conto della dance; dà forfeit soltanto se si materializzano altri notti magiche, quelle della Juventus.