foto: ufficio stampa Malandra Jr.
Si intitola “Memories From The Future” l’EP firmato dall’abruzzese Malandra Jr. (all’anagrafe Simonpietro Malandra) ed uscito da poche settimane su Watergate Records. Un’uscita che rafforza ulteriormente la discografia di Malandra Jr, già autore di release per Diynamic, Renaissance Records, SCI+TEC e Stil Vor Talent e con trascorsi da bandista e da clarinettista. È il momento di conoscerlo meglio con le sue risposte in 60 secondi.
Il primo disco che hai comprato?
‘Gangsta’s Paradise’ di Coolio e Kylian Mash (1995). Non un disco ma un’audiocassetta, comprata nel negozio di dischi a Chieti, in via Marruccino.
Il tuo idolo quando eri agli inizi?
Marco Carola. Suonava una minimal techno strana, ritmata, ricca di percussioni: ascoltai la sua ‘Play It Loud’ e andai fuori di testa.
Se non fossi diventato un dj adesso saresti…
Forse il pittore, forse il poeta, forse sarei finito in brutte acque. Purtroppo non sono stato scolarizzato, pur avendo avuto un’educazione molto rigida; la frase “prima il dovere poi il piacere” non l’ho mai rispettata. Non c’è nulla da vantarsi, sia chiaro. Anzi!
Che lavori hai fatto prima di diventare un dj ed un producer a tempo pieno?
Cameriere, venditore porta a porta, centralinista ma di sicuro quello che ricordo con più piacere è stato il lavoro di bandista (il musicante, il suonatore di banda – ndr) da quando avevo cinque anni sino a qualche anno addietro. Si partiva per suonare, ci si arrangiava, si faceva una vita da strada.
La cosa più pazza che hai fatto con i primi soldi guadagnati con la musica?
Ho comprato un paio di scarpe firmatissime, tamarrissime, costosissime: sono un fashion addicted sin da quando sono bambino e per chi ha fatto tanti sacrifici è naturale volere qualcosa che hai sempre e soltanto visto in vetrina. Il mio agente ha sempre paura dei miei acquisti folli.
Le tue serie tv preferite?
Breaking Bad, Black Mirror, Suburra. Alle serie tv preferisco i film di Alberto Sordi e Totò.
Il tuo rapporto con i social?
Non dei migliori. Fare storie su Instagram o postare video o foto mi piace, anche rispondere ai messaggi e stare connessi con il resto del mondo è ok; non amo la quotidianità che impongono, su questo fronte faccio un po’ fatica.
I tuoi hobby?
La musica, anche se preferirei avere hobby più salutari come fare sport all’aria aperta. Mi diletto a sperimentare altri generi come colonne sonore e a sconfinare in ritmi ipnotici. Ahimè questa è la mia vita.
Che cosa suggerisci ai giovani che vogliono diventare dj e producer?
Tutto è possibile se si talento, si ha fame, ci si crede sempre. Dimostrate di poter scalare le montagne: dopo la salita arriva il momento della discesa.
Un errore che non rifaresti?
Il divorzio, avevo una figlia appena nata.
La scelta migliore della tua vita?
Frequentavo il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano e in contemporanea l’Accademia del Teatro alla Scala (ero un clarinettista). Conoscevo un mio amico di Torre del Greco che rappava e inizia ad addentrarmi nella musica hip hop con un cesso di pc, lasciando forse una degna carriera da orchestrale ed una vita forse più tranquilla. Una vita che non mi sarebbe piaciuta.
06.01.2024