foto ufficio stampa Marco Tropeano
Napoletano, classe 1996, il dj e producer Marco Tropeano si è appassionato alla musica elettronica sin da giovanissimo, arrivando a vent’anni ad avere già una notevole specializzazione in materia tra percorsi di studio, serate e produzioni discografiche. Da allora il suo percorso è continuato a proseguire e lo ha portato a suonare in tutto il mondo, a dare vita alla sua etichetta discografica Ojomarino Records e a firmare tracce per label del calibro di Abracadadra, Insomniac Records e Nervous Records. E adesso spazio alle sue risposte in 60 secondi.
Il primo disco che hai comprato?
Un album di musica purple che si chiamava ‘Anthology’. Avevo 13 anni.
Il tuo idolo quando eri agli inizi?
Quando ho iniziato a fare il dj e a produrre, la mia città era sulla cresta dell’onda; a cavalcare quest’onda erano molti dj napoletani come Joseph Capriati, Marco Carola, Rino Cerrone e molti altri… quindi posso dire che i miei primi idoli siano stati loro!
Se non fossi diventato un dj adesso saresti…
Questa è una domanda che mi ha sempre messo in difficoltà, facendomi provare ansia, in quanto non ho la minima idea di dove mi sarei trovato adesso se non mi fossi avvicinato alla musica. Probabilmente avrei fatto qualcosa che mi avrebbe tenuto in contatto con il pubblico. Amo costruire relazioni con persona diverse e non mi ci vedo dietro una scrivania o a svolgere un lavoro in solitario.
Che lavori hai fatto prima di diventare un dj ed un producer a tempo pieno?
Il mio percorso nel mondo del djing è iniziato a 14 anni. Dopo le scuole superiori, ho svolto un corso in Business Technology Education Council durato tre anni. Una volta ottenuto l’attestato di tecnico del suono ho continuato a suonare e a far musica, fino ad arrivare a qui, dove sono ora!
La cosa più pazza che hai fatto con i primi soldi guadagnati con la musica?
Non ricordo nulla di pazzo che ho potuto fare con i primi soldi guadagnati, anche perché si parlava di cifre molto basse; spendevo quei soldi per andare a cena fuori con gli amici a mangiare una pizza. A 16 anni riuscii a raccogliere una cifra più elevata, e prenotai un viaggio, il mio primo viaggio ad Ibiza!
Il tuo rapporto con i social?
Non sono super bravo con i social, soprattutto a curarli per il mio lavoro. Spesso mi faccio aiutare da qualcuno cercando di tenere i miei profili sempre ordinati e aggiornati al meglio, provando a stare al passo con i trend e con il metodo di comunicazione che cambia di tanto in tanto. Ho sempre preferito utilizzarli come svago o passatempo.
I tuoi hobby?
Quando non sono in viaggio per lavoro, o in studio a fare musica, i miei hobby preferiti sono allenarmi in palestra o all’aria aperta, trascorrere il tempo con le persone che amo, rivedere i miei amici che per forza di cose sono costretto a sentire soltanto ed esclusivamente per telefono. Amo il calcio e soprattutto amo la mia squadra del cuore: il Napoli! Quando sono nella mia città cerco sermpre di andare allo stadio, un momento sempre emozionante per me sin da quando ero bambino. Infine aggiungerei che mi piace anche giocare con la playstation, quando mi rimane un po’ di tempo!
La tua serie tv preferita?
Purtroppo non sono un grande fan. Addirittura saranno ormai 7/8 anni che non ho più la televisione in camera da letto. Tuttavia mi è capitato di vedere delle serie tv in questi anni, soprattutto quando sono in volo, e una serie che ricordo ancora bene e che mi ha colpito molto è stata ‘Prison Break’.
Che cosa suggerisci ai giovani che vogliono diventare dj e producer?
Non credo di essere ancora in grado di poter dare consigli, anche io sono un giovane dj producer e ho ancora tanto da imparare. L’unico consiglio che sento di poter dare è quello di fare tanta musica e trascorrere molto tempo in studio. Credo che la musica sia l’unico mezzo che abbiamo per raggiungere il sogno che noi tutti noi abbiamo. La vita è fatta di tanto lavoro e tanto impegno, ma anche di fortuna.
Un errore che non rifaresti?
L’errore che non rifarei è quello di aver trascurato le produzioni fino a 22 anni, in quanto ero troppo concentrato sul suonare nei club della mia città guadagnando soldi che a quell’epoca mi facevano comodo! Un altro errore che non rifarò più sicuramente, è quello di fidarmi troppo velocemente delle persone. Credo che la fiducia sia qualcosa di molto importante e vada conquistata.
La scelta migliore della tua vita?
La scelta migliore della mia vita non è stata una vera e propria scelta, bensì era l’unica via che potevo percorrere per non abbandonarmi a me stesso. In seguito alla pandemia, mi sono chiuso in studio a fare musica e a concentrarmi soltanto su quello. Da lì è partito tutto!
19.10.2024