• LUNEDì 25 NOVEMBRE 2024
Interviste

60 seconds with Ryan Crosson

il dj e producer statunitense, il suo nuovo album, la sua grande passione per il cinema. E quei selfie che lo fanno sempre ridere


foto ufficio stampa Ryan Crosson

Si intitola ‘We Can Only Ever Be How We Are’, il nuovo album del dj e produttore Ryan Crosson, uscito lo scorso 13 ottobre su FRNTR e realizzato insieme a The Ridgewood Vanguard. Dieci tracce che ne confermano una volta di più l’attitudine ad allontanarsi dal dancefloor per dedicarsi all’elettronica sperimentale. Co-fondatore del collettivo Visionquest insieme a Seth Troxler, Lee Curtiss e Shaun Reeves, Crosson si conferma un artista che sa pensare prima di agire. È il momento di conoscerlo meglio con le sue risposte in 60 secondi.

 

 

Il primo disco che hai comprato?
Knights of the Jaguar di The Aztec Mystic A.K.A DJ Rolando (1999).

Il tuo idolo quando eri agli inizi?
Richie Hawtin.

Se non fossi diventato una dj adesso saresti…
Sarei diventato un venditore di macchinari usati in quel di Detroit.

Che lavori hai fatto prima di diventare un dj ed un producer a tempo pieno?
Mi sono occupato di macchinari usati (appunto!), ho anche lavorato al mercato (frutta e verdura), in un autolavaggio e in un kartodromo. In pratica ho fatto ogni tipo di lavoro da quando avevo 14 anni.

La cosa più pazza che hai fatto con i primi soldi guadagnati con la musica?
Niente di particolare, non mi sono mai dato alle spese folli. A parte forse una giacca di pelle quando vivevo a Berlino.

Le tue serie tv preferite?
Tough Call e più di recente Succession.

Il tuo rapporto con i social?
Li utilizzo per raccontare che cosa succede musicalmente e supporto le persone delle quali mi prendo cura. Non posto alcunché della mia famiglia o che cosa abbia mangiato a colazione. E mi fanno molto ridere i dj che postano foto mentre si trovano in spiaggia o fanno ginnastica.

I tuoi hobby?
Il cinema. Nel senso che i film mi piace vederli al cinema.

Che cosa suggerisci ai giovani che vogliono diventare dj e producer?
Lavoro, lavoro, lavoro. Imparate dalle persone che incontrate nel vostro percorso più che da voi stessi. Siate sempre grati per quello che vi succede e non siate mai gelosi del successo altrui.

Un errore che non rifaresti?
Non sarei mai dovuto lasciare l’Europa nel 2015 per tornare negli Stati Uniti. Fu una scelta doverosa per prendermi cura dei problemi di saluite della mia famiglia ma penso che andò a detrimento del mio percorso artistico.

La scelta migliore della tua vita?
Chiedere alla mia futura moglie di sposarmi.

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Dan Mc Sword
Dal 1996 segue, racconta e divulga eventi dance e djset in ogni angolo del globo terracqueo: da Hong Kong a San Paolo, da Miami ad Ibiza, per lui non esistono consolle che abbiano segreti. Sempre teso a capire quale sia la magia che rende i deejays ed il clubbing la nuova frontiera del divertimento musicale, si dichiara in missione costante in nome e per conto della dance; dà forfeit soltanto se si materializzano altri notti magiche, quelle della Juventus.