• DOMENICA 07 LUGLIO 2024
Interviste

60 seconds with SCARLETT

La dj e producer milanese, il suo ultimo EP, l’hobby che non ti aspetti, il dj che l’ha ispirata da sempre e del quale suona sempre le tracce


Foto ufficio stampa SCARLETT

Milanese, proveniente dalla scena drum’n’bass e bass, SCARLETT ha da tempo dato ampio spazio alla sua anima techno, come dimostra il suo EP ‘Infrastructure’, uscito da qualche settimana sull’etichetta discografica Black And White. Da più dieci anni SCARLETT – si scrive proprio così, in stampatello – suona in tutto il mondo: Cina, Stati Uniti e India sono soltanto alcune nazioni che hanno ospitato i suoi set. Spazio alle sue risposte in 60 secondi.

 

 

Il primo disco che hai comprato?
Blade Runner’ di Vangelis (1994), una colonna sonora che tuttora ispira ogni mia singola produzione.

Il tuo idolo quando eri agli inizi?
Mauro Picotto. Il suo ‘The Double Album’ è il primo disco techno che ho comprato (nel 2000) ed il suo primo brano ‘Pulsar’ ha dato il nome alla mia etichetta. Dopo oltre 20 anni dalla sua uscita, ancora ne suono alcune tracce nei miei set.

Se non fossi una dj adesso saresti…
Una compositrice ed una produttrice di colonne sonore.

Che lavori hai fatto prima di diventare un dj ed un producer a tempo pieno?
Sono un’interprete, ho sempre lavorano nel ramo delle traduzioni.

La cosa più pazza che hai fatto con i primi soldi guadagnati con la musica?
Quello che faccio da dieci anni: corsi di sound engineering e comprare hardware o plugin. Prima suonavo in vinile e ne compravo troppi, più di quelli che riuscivo a suonare. Poi mi sono data una calmata e quando ho iniziato a produrre ho investito soltanto su questo.

La tua seria tv preferita?
La regina degli scacchi.

Il tuo rapporto con i social?
Grazie ai social ho potuto promuovere la mia label e raggiungere tante persone, con alcune ho rapporti di lavoro, collaborazione e amicizia. Detesto però essere schiava degli algoritmi che dettano tempi e modi dei contenuti da creare e promuovere.

I tuoi hobby?
Non ho altri hobby al di fuori della musica. Dedico tutto il mio tempo a quello che mi interessa realmente: fare musica e girare il mondo per andare a suonare. Amo anche andare al mare e disegnare: sto creando un manga dal quale ricaverò anche un disco, ma non so se tutto questo possa rientrare negli hobby…

Che cosa suggerisci ai giovani che vogliono diventare dj e producer?
Questo mondo è la vostra occasione per creare qualcosa di unico, che faccia stare bene le persone con la propria musica. Dovete essere voi stessi e lavorare sodo, date tutto quello che avete dentro di voi, senza riserve, ma soprattutto accettate i no. In questo vostro cammino ne riceverete tanti, forse troppi ma soltanto cosi si migliora e si alza il proprio livello.

Un errore che non rifaresti?
Penso che tutti gli errori che ho fatto mi abbiano portato fin qui.

La scelta migliore della tua vita?
Aver avuto il coraggio di far diventare questa passione un lavoro, anche quando tutti mi dicevano di no, ed esserne così felice.

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Dan Mc Sword
Dal 1996 segue, racconta e divulga eventi dance e djset in ogni angolo del globo terracqueo: da Hong Kong a San Paolo, da Miami ad Ibiza, per lui non esistono consolle che abbiano segreti. Sempre teso a capire quale sia la magia che rende i deejays ed il clubbing la nuova frontiera del divertimento musicale, si dichiara in missione costante in nome e per conto della dance; dà forfeit soltanto se si materializzano altri notti magiche, quelle della Juventus.