Da ‘Mirage (Of Hope)’ ad ‘Adriana’, Chris Jennings e Les Hemstock da un po’ di anni fanno coppia fissa nel mondo della trance che ammicca alla uplifting. Hemstock addirittura negli ultimi tempi ha pensato bene di collaborare con Neural Music presentando la sua ‘Ascension’ persino remixata da Lange. In precedenza, Hemstock e Jennings avevano pubblicato tracce come ‘Sagitaire’, ‘Merge’ e ‘Tonik’. Un giorno, un amico in comune rivelò di aver sentito una studente cantare ‘abbastanza’ bene in un bar karaoke in città. Questa ugola apparteneva a Helen Marney Beyts, poi voce dei Ladytron. Il resto come si dice, è storia.
Portaste Helen Mary subito in studio?
Sì, per provare alcune voci su alcuni accordi che avevamo messo giù precedentemente. Colpì nel segno. Dopo lunghe sessioni di editing vocale, il mix suonava molto bene, anzi: diciamo in modo speciale. Il nostro amico DJ Fergie durante la promo fece girare una prima stampa dei vinili al Global Gathering, un festival che ci portò molta fortuna.
Quali problemi avete avuto durante la produzione?
‘Mirage’ era una canzone per lo più composta da una serie di fraseggi vocali. Modificare così tante voci nel nostro vecchio Akai S3000 è stata davvero una sfida. Stiamo parlando di 17 anni fa. Ci pubblicò la Five AM di Brighton, di Gareth Emery e Alexis Hooper. A oggi questa è probabilmente una delle canzoni trance con più impatto vocale in circolazione, per questo motivo stiamo pubblicando dei nuovi mix. È stato arduo studiare prima e unire poi i componenti vocali alla struttura e agli accordi. L’intera voce fu successivamente perfezionata utilizzando un Antares Autotune 8 e un iZotope RX5.
E oggi, con i nuovi remix, la versione originale aumenterebbe di valore e il suo raggio di azione nell’hype live e radiofonico?
La nostra musica è sempre interessante e versatile. Portare la canzone in un’altra direzione può spesso aggiungere un grande valore a un’uscita, quindi sì, sicuramente. Devi guardare alla storia della musica dance come a un qualcosa che possa sempre essere messo in discussione. Ad esempio, il remix di Tiësto per ‘Silence’ dei Delirium ha reso il brano un evergreen decretando il nostro collega olandese a produttore indiscutibile.
Quale hardware o software è stato decisivo nelle vostre ultime produzioni?
Usiamo oggi un Mac Pro 5 con Mac OS con Mojave. Logic Pro X è la DAW usata per rimettere in discussione ‘Mirage’. In termini di software, i synth utilizzati sono stati Spire, Sylenth1, Massive, Roland SH101, Omnisphere, Nexus2 e Synthmaster. La nostra scelta in relazione a struttura, arrangiamento e dinamica ci ha condizionati nella scelta dei suoni. Dedichiamo molte ore all’audizione dei cantanti e alla scelta dei synth. Può essere un processo lungo e arduo, a volte, anche se ne vale sempre la pena perché una volta finalizzato, ti premia.
Iniziate sempre con la costruzione di una melodia di base?
Usando solo pad e un sintetizzatore principale su un loop percussivo, sì. Quindi posizioniamo la voce con una disposizione standard, magari anche momentanea. Sviluppiamo quindi la traccia con complesse notazioni e progettazioni del suono. Questo è il divertimento: la sperimentazione. La creazione di nuovi suoni è eccitante, motivante. Il mastering viene eseguito in un secondo momento, con orecchie ‘pulite’. In quel caso usiamo Ozone 8 e SSL, entrambi ideali per gestire gli stem in fase di mastering.
Ci sono sempre margini di miglioramento in fatto di produzione?
La tecnologia avanza e la produzione passa ad altri e alti livelli. La produzione musicale è molto simile alla produzione cinematografica. Uno deve disegnare una confine e pensare poi di oltrepassarlo entrando in una fase successiva. Siamo completamente attrezzati per le soluzioni più aggiornate e innovative.
19.09.2019