• VENERDì 20 SETTEMBRE 2024
Interviste

60 seconds with Aida Arko

La dj e producer di origini iraniane, il suo nuovo EP, i suoi trascorsi circensi, i pro e i contro dei social

foto: ufficio stampa Aida Arko

Origini iraniane, trascorsi artistici nel Cirque du Soleil, nel 2016 la dj e producer Aida Arko ha deciso di dedicarsi a tempo pieno alla musica elettronica. Resident al Grelle Forelle di Vienna e al Gegen Collective di Berlino, Aida Arko vanta release per etichette discografiche quali Sur, Elements e Soma Records; proprio per Soma Records è appena uscito il suo nuovo EP “Collective Process Vol. 10”. Un’uscita discografica che rappresenta un ottimo spunto per conoscerla meglio con le sue risposte in 60 secondi.

 

 

Il primo disco che hai comprato?
‘Ebi’ di Space Teddy (1994).

Il tuo idolo quando eri agli inizi?
Marusha. Nel 2010 vidi su suo video mentre suonava alla Love Parade del 1998: da allora la mia vita non è stata più la stessa.

Se non fossi diventata una dj adesso saresti…
La direttrice di un circo! Ho molto amore e tanto rispetto per questa autentica forma d’arte e per le performance che propone: il circo è un mondo a sé che sa unire ed emozionare il pubblico come altre poche cose al mondo!

Che lavori hai fatto prima di diventare una dj ed una producer a tempo pieno?
Performance di arte varia.

La cosa più pazza che hai fatto con i primi soldi guadagnati con la musica?
Niente di particolarmente pazzo. Ho acquistato un po’ di plugin ed attrezzatture per produrre musica in modo migliore.

Le tue serie tv preferite?
American Horror Story, Love Death + Robots, Breaking Bad, Shameless.

Il tuo rapporto con i social?
A dire la verità non sono proprio la cosa che preferisco, trovo piuttosto stressante doversi esprimere attraverso una didascalia o una foto. Al tempo stesso ne riconosco l’importanza in quanto strumento per comunicare con altri artisti, amici e sostenitori ed avere feedback diretti da parte di persone e di una community che condividono la stessa passione per la musica.

I tuoi hobby?
Escursioni, surf, passeggiate con il mio cane e la pittura.

Che cosa suggerisci ai giovani che vogliono diventare dj e producer?
Siate pazienti e andate dove la musica e la curiosità vi porteranno. Per quanto possa sembrare facile fare il dj e il produttore, ci vogliono anni per trovare il proprio suono ed il proprio stile ed avere padronanza del proprio mestiere. Perseverate anche quando vi sembra di essere fermi o di non sapere dove andare. Non esistono limiti!

Un errore che non rifaresti?
Non dare niente e nessuno per scontato, nemmeno me stessa. La gratitudine è tutto.

La scelta migliore della tua vita?
Seguire il mio cuore e fare ciò che amo, anche se non avevo idea di come e dove iniziare. La passione mi ha permesso di trovare la mia strada; ho capito in fretta che la capacità di lavorare sotto pressione sia la chiave di ogni successo, insieme ad un atteggiamento positivo ed avere una mente aperta, anche quando non sia chiara la complessità della situazione. Scelte che non mi hanno mai deluso.

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Dan Mc Sword
Dal 1996 segue, racconta e divulga eventi dance e djset in ogni angolo del globo terracqueo: da Hong Kong a San Paolo, da Miami ad Ibiza, per lui non esistono consolle che abbiano segreti. Sempre teso a capire quale sia la magia che rende i deejays ed il clubbing la nuova frontiera del divertimento musicale, si dichiara in missione costante in nome e per conto della dance; dà forfeit soltanto se si materializzano altri notti magiche, quelle della Juventus.