foto: ufficio stampa CHRS
Classe 1994, catanese, all’anagrafe Christian Mandanici, il dj, producer e ingegnere del suono CHRS è appena uscito con il suo EP “In The Darkness” su ARTCORE Records, l’etichetta di Indira Paganotto. A CHRS fa riferimento anche il progetto PHASE 2, label ed eventi techno che si stanno ritagliando il loro spazio nella scena italiana. Il nostro spazio settimanale 60 Seconds di questa settimana è dedicato a lui.
Il primo disco che hai comprato?
‘Molecular Spasms’ di Lewis Fautzi (2017). Lo acquistai all’Hard Wax di Berlino.
I tuoi idoli quando eri agli inizi?
Luke Slater con il suo progetto Planetary Assault Systems.
Se non fossi diventato un dj adesso saresti…
Non riesco a pensare alla mia vita senza la musica.
Che lavori hai fatto prima di diventare un dj ed un producer a tempo pieno?
Mi sono laureato in Ingegneria Civile all’Università di Catania ed ho lavorato come progettista in uno studio; ho lasciato perché non era ciò̀ che veramente volevo. Adesso sto per laurearmi per la seconda volta come Ingegnere del Suono, non ho rinunciato mai alla mia passione, ho capito che era l’unica cosa che mi faceva stare bene.
La cosa più pazza che hai fatto con i primi soldi guadagnati con la musica?
La prima cosa che ho fatto è stata comprare la mia prima scheda audio e le Monitor Audio, in quel tempo producevo solo con le cuffie.
Le tue serie tv preferite?
Non ne vedo molte, una delle poche che ho visto e mi è rimasta nel cuore è Prison Break.
Il tuo rapporto con i social?
Purtroppo al giorno d’oggi i social contano quasi più della musica, sono importanti per tenere aggiornati i propri fan. Se devo essere sincero, sto cercando di usare lo smartphone il meno possibile o quantomeno di usarlo soltanto per lavoro e poco per svago.
I tuoi hobby?
Mi piace molto giocare a calcetto con gli amici ed ho una grande passione per il cibo: vivo da sempre a dieta, senza risultati però.
Che cosa suggerisci ai giovani che vogliono diventare dj e producer?
Studiate e fate in modo di conoscere gli strumenti che si hanno a disposizione. Così in un secondo momento i vostri progetti musicali saranno realizzati in metà tempo e in maniera professionale. La via più semplice, ovvero alzarsi alla mattina e cercare di essere grandi produttori utilizzando le tecniche che chiamo “salta steps” all’inizio sembrano portare beneficio, ma al primo intoppo si rischia di cadere. Altri consigli che mi sento di dare: producete molto, non demoralizzatevi al primo ostacolo e non andate in fissa con i lavori degli altri colleghi.
Un errore che non rifaresti?
Ce ne sarebbero tanti, uno tra questi è non aver studiato musica da bambino. Mi ha sicuramente penalizzato e adesso mi comporta molti sacrifici per raggiungere certi livelli.
La scelta migliore della tua vita?
Credere in me stesso sin dal primo giorno, anche quando le cose sembravano prendere la direzione sbagliata e soprattutto aver seguito il mio cuore, scommettendo e rischiando il mio futuro per qualcosa che mi fa sentire libero.
17.02.2024