• VENERDì 22 NOVEMBRE 2024
Costume e Società

MIR 2024 è stato un successo, e soprattutto ci ha fatto vedere che esiste una scena

Abbiamo visto e vissuto una manifestazione che ci ha fatto respirare un senso di comunità

Foto: Bianca Pizzimenti

Dal 7 al 9 aprile scorsi siamo stati al MIR, la fiera dedicata alle tecnologie “per la musica”, ovvero ad allestimenti di scena, attrezzistica da palco, visual, light show, stage e quant’altro. In breve, a tutto ciò che fa “succedere la magia” quando vedete un concerto spettacolare. E lo stesso per i club.

Ovviamente, dal lato nostro l’attenzione era rivolta al padiglione dove erano esposte le ultime novità in fatto di DJ equipment. Pioneer, Denon DJ, Technics, Numark, Rane, Alpha Theta, Ecler, Hercules, Reloop, Magma, Decksaver, Headliner LA, Neo Oyaide, Phase, KRK, Fluid Audio, Soundswitch, Gemini, Stanton, AM Clean Sound, Humpter, si sono uniti per dare vita a uno spazio immersivo con la più vasta esposizione di consolle a libero accesso (e utilizzo) mai realizzata in Italia prima d’ora. Non solo: short e tech clinic e soprattutto tanti talk e panel con i più noti professionisti del settore hanno contribuito a rendere il MIR qualcosa di nuovo, qualcosa che mancava nel creare il collante ideale tra addetti ai lavori interessati ai prodotti e utenti appassionati. Per dirla in concreto: abbiamo visto dj, aspiranti dj, e tanti, tanti appassionati e appassionate che al MIR hanno portato anche semplicemente la voglia di partecipare, ascoltare, creare hype intorno a una manifestazione che da anni mancava nel nostro mondo.

Foto: Bianca Pizzimenti

Naturalmente qualcuno ha fatto notare il paragone con il SIB, che negli anni ’90 era diventato un appuntamento capace di trascendere i confini del settore per attirare un pubblico ampio e numeroso. Ma erano tempi diversi, con dinamiche diverse. Il 2024 è fatto di tante sfaccettature e comunque sì, in qualche modo si è respirata, dopo anni, un’aria davvero diversa. Più… “pop”. Più trasversale, più curiosa, con un senso di comunità molto più ampio di quello di produttori-distributori-consumatori.

Abbiamo visto quante persone si sono sedute di fronte alla giuria del Demolition Panel domenica 7 aprile, restando incollate per tutto il giorno ad ascoltare brani di altri ragazzi e ragazze (dai 12 ai 50 e passa anni! altro bellissimo segnale) che si mettevano in gioco di fronte a personalità del calibro di Albertino, Joe T Vannelli, Big Fish, Roberto Intrallazzi e della nostra redazione. Abbiamo assistito con interesse a una lunga conversazione sullo stato di salute dei club e sulle opportunità di lavoro nel settore con molti direttori artistici e promoter come Mauro Bianchi, Ricardo Baez, Daniele Ferrazzano, Fabrizio De Meis. Abbiamo notato come un ragazzo appassionato e competente come Federico Doria sia stato letteralmente assalito da numerosi amanti della tecnologia per saperne di più su consolle e trucchi del mestiere.

Foto: Bianca Pizzimenti

Abbiamo visto un pubblico intrigato, curioso, attento, variegato per provenienza, occupazione, età. Una situazione che non si vedeva da lunghi anni e che invece è diventata realtà, grazie in primis alla Fiera di Rimini e agli organizzatori del MIR, per averci creduto, per la lungimiranza, per la visione e per il prezioso supporto. Grazie agli ospiti che hanno risposto all’invito e hanno reso speciali le tre giornate concedendo il proprio tempo, la propria autorevolezza e la propria competenza professionale e artistica. Grazie all’impegno concreto e collaborativo di aziende come MPI Electronic e Alpha Teta, che hanno messo a disposizione spazi e competenze. Grazie alla squadra tecnica che ha lavorato con dedizione e grazie alla nostra redazione, che – senza appuntarci medaglie o farci applausi da soli – si è presa cura dell’evento con passione e voglia di fare comunità.

È stato un ottimo inizio. I semi sono piantati. Ora dobbiamo farli crescere con amore, con la voglia di alimentare una scena che se vogliamo, può essere sempre molto grande, unita, costruttiva. Se ne parla sempre: questa volta abbiamo visto i fatti. Stiamo cominciando a sognare per il 2025, e a farlo più in grande.

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