Foto: @facebook.com/deadmau5
Pochi giorni fa, il CEO di Spotify, Daniel Ek, ha suscitato polemiche affermando che il costo di creazione dei contenuti musicali è “quasi nullo”. La dichiarazione ha immediatamente scatenato reazioni negative da parte di molti musicisti, costringendo Ek a scusarsi. Tuttavia, solo recentemente Joel Zimmerman, noto a tutti come deadmau5, ha preso atto della controversia e ha deciso di esprimere il proprio dissenso.
Deadmau5 ha utilizzato il suo profilo Instagram per rispondere direttamente a Ek, scrivendo: “Sbagliato. Il costo di creazione dei contenuti è stato di oltre 25 anni della mia vita e molti di quei proventi sono andati alla tua azienda, completo idiota”. Il canadese ha poi aggiunto, rispondendo a un fan nei commenti: “Sto per ritirare il mio catalogo da questi avvoltoi. Ne ho abbastanza”.
Nonostante deadmau5 conti quasi cinque milioni di ascoltatori mensili su Spotify, ha diverse altre fonti di reddito, tra cui spettacoli dal vivo, live, attività nel metaverso e progetti Web3. La perdita della sua musica non rappresenterebbe un colpo mortale per Spotify ma sarebbe comunque un duro colpo d’immagine, dato che sarebbe uno dei più grandi artisti a ritirarsi in seguito a questa controversia.
Spinto da una profonda convinzione in una migliore economia per i creatori e da un’insaziabile passione per la sperimentazione tecnologica, il salto di deadmau5 nel mondo degli NFT è stato un enorme successo sotto ogni punto di vista. Dalla collaborazione con Portugal. The Man, rilasciata come un milione di NFT, all’utilizzo della tecnologia per vendere biglietti VIP per le sue recenti esibizioni al Red Rocks, ogni sua interazione ha convolto fan e produttori di contenuti portando tutti a (re)immaginare come potrebbe essere il futuro digitale dell’intrattenimento.
22.07.2024