• VENERDì 18 OTTOBRE 2024
Interviste

60 seconds with Tatanka

Il deejay e producer italiano, i suoi idoli in gioventù ed il suo hobby preferito, che ha molte similitudini con i dj set ed i remix

Da oltre vent’anni Takanka è una presenza importante nei più rilevanti appuntamenti hardstyle e in festival assoluti di riferimento quali Defqon.1 e Tomorrowland, così come è assai sperticata la sua discografia. Valerio Mascellino ha scelto il moniker Tatanka (bisonte) perché da sempre appassionato di cultura e storia dei nativi americani e perché indubbiamente suona bene. Tra le sue prossime date in calendario, Cacao a Torino venerdì 19, Ca’ Margherita a Lignano Sabbiadoro sabato 20, Florida di Ghedi Brescia (sabato 27) e Greenfields in provincia di Cuneo (dal 23 al 25 agosto). Ecco le sue risposte in 60 secondi.

 foto: ufficio stampa Tatanka

 

Il primo disco che hai comprato?
Era il 1993, forse inizi del 1994 e da un po’ mi cimentavo a spippolare sul mixer a casa di un amico con dischi dei generi più disparati per tutto l’anno. Il mio primo acquisto – in termini di 12” – fu ‘Opera Dodici’ di Adriano Dodici, uscito su Desastre, disponibile in anteprima nel negozio locale che frequentavo all’epoca, il Tin Drum di Sarzana, città in provincia di La Spezia dove sono nato.

I tuoi idoli quando eri agli inizi?
Oltre ad Adriano, ho subito apprezzato i dj che suonavano nella vicina Toscana, all’epoca terra d’avanguardia assoluta per quanto concerne la musica elettronica: Francesco Farfa, Mario Più, Francesco Zappalà, giusto per citarne alcuni.

Se non fossi diventato un dj adesso saresti…
Un cuoco. Ci sono molte similitudini tra un cuoco ed un dj: si prendono ingredienti già esistenti (brani) e si trattano in modo personale (mix), aggiungendoli alla propria ricetta (dj set) con un ordine ben preciso (selezione) per arrivare ad avere il tuo piatto unico (performance).

Che lavori hai fatto prima di diventare un dj ed un producer a tempo pieno?
Ho lasciato la scuola a 15 anni e, non avendo qualifiche, mi sono arrangiato con vari lavoretti nell’ambito dell’edilizia e della ristorazione, come si faceva spesso una volta, per trovare qualcosa di ‘volante’ per pagarsi le spese.

La cosa più pazza che hai fatto con i primi soldi guadagnati con la musica?
Ho comprato montagne di vinili e quei piatti 1210 che ai tempi non mi potevo permettere.

Il tuo rapporto con i social?
Li utilizzo per lavoro, ma sono fottute trappole, molto ben studiate e che sottovalutiamo. Troppo spesso mi ritrovo con lo smartphone in mano in preda ad automatismi che mi rubano tempo prezioso. Se guardiamo le interazioni umane che vengono spontaneamente limitate dall’uso eccessivo dei device, ci rendiamo conto che stiamo andando sempre più verso un mondo che di social non ha più nulla. I social media fagocitano le masse, sempre più bisognose – anche e ahimè soprattutto in tenera età – di contenuti veloci che si susseguono per tenerti incollato a quel piccolo schermo.

I tuoi hobby?
Mi piace cucinare e assaggiare buoni vini, per poterli abbinare ai piatti che cucino, per creare la giusta atmosfera con i miei commensali.

La tua serie tv preferita?
Odio le serie tv, non finiscono mai. Adoro invece i film; ho un ritaglio di tempo e una sera voglio guardarmi un film? Fantastico! Me lo guardo e il film finisce. La serie ti fa diventare dipendente e c’è sempre qualcosa che succede che non ti aspetti e che te la fa allungare: se sei curioso e vuoi sapere come va a finire, ne diventi schiavo.

Che cosa suggerisci ai giovani che vogliono diventare dj e producer?
Cercate di capire se siete nella situazione giusta, informandovi, esercitandovi e dandovi da fare. Se siete destinati ad arrivare da qualche parte, accadrà, prima o poi, ma niente è regalato.

Un errore che non rifaresti?
Non esistono errori. Esistono lezioni dalle quali trarre insegnamenti: se non ci si batte di naso e le cose non si vivono in prima persona, non si apprendono realmente, proprio perché rimangono un’intangibile teoria della quale abbiamo soltanto una vaga idea.

La scelta migliore della tua vita?
Aver inseguito il mio sogno, contro tutto e contro tutti.

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Dan Mc Sword
Dal 1996 segue, racconta e divulga eventi dance e djset in ogni angolo del globo terracqueo: da Hong Kong a San Paolo, da Miami ad Ibiza, per lui non esistono consolle che abbiano segreti. Sempre teso a capire quale sia la magia che rende i deejays ed il clubbing la nuova frontiera del divertimento musicale, si dichiara in missione costante in nome e per conto della dance; dà forfeit soltanto se si materializzano altri notti magiche, quelle della Juventus.