foto di James Stewart
Nata in Colombia, da tempo trasferitasi a Barcellona, la dj e producer Adriana Lopez propone una techno dura e pura che negli anni l’ha portata a suonare in club come il Berghain e il Tresor di Berlino, il fabric di Londra e in festival quali Awakenings e DGTL. Sarà in line up al Tempio Festival, in programma a Berlino dal 30 settembre al 1° settembre 2024, organizzato nella città tedesca dal team milanese del Tempio del Futuro Perduto. Ad ottobre suonerà invece nella natia Colombia al Kalchno Festival e a Dave Clarke presents durante l’Amsterdam Dance Event. Nel frattempo, conosciamola meglio con le sue risposte in 60 secondi.
Il primo disco che hai comprato?
‘Canción Animal’ di Soda Stereo (1990).
Il tuo idolo quando eri agli inizi?
Jeff Mills.
Se non fossi una dj adesso saresti…
Sarei una capo marketing o un’amministratrice delegata: lavoravo come brand manager in un’azienda di beni di consumo a Bogotà quando ho iniziato a fare la dj. Quello che facevo non mi piaceva, così mi sono licenziata per dedicarmi 100% al djing.
Che lavori hai fatto prima di diventare un dj ed un producer a tempo pieno?
A Bogotà ho lavorato anche come geometra ed analista di mercato; quando mi sono trasferita a Barcellona ho insegnato produzione musica e djing in una scuola per tecnici del suono.
La cosa più pazza che hai fatto con i primi soldi guadagnati con la musica?
Li ho tenuti da parte per trasferirmi in Europa e dare il via ad un nuovo capitolo della mia vita.
Le tue serie tv preferite?
Fleabag e Breaking Bad.
Il tuo rapporto con i social?
La mia presenza sui social è nata per la necessità di promuovere le mie serate e la mia musica. Continuo ad usarli per questo motivo, ma non posto tutti i giorni.
I tuoi hobby?
La fotografia, il cinema ed il buon cibo.
Che cosa suggerisci ai giovani che vogliono diventare dj e producer?
Ricordatevi sempre niente è più importante del vostro amore per la musica ed il desiderio di esprimerla e condividerla con gli altri: tutto fa parte di un processo di apprendimento continuo che richiede dedizione e pratica costante. Infine, ci si deve dedicare alla musica che vi rispecchi, non a quella che si pensi possa piacere agli altri.
Un errore che non rifaresti?
Non ho dedicato abbastanza tempo a capire che cosa volessi fare nella vita e che mi piacesse davvero. Ho trascorso cinque anni a studiare quello che non sentivo mio, per poi capire che desideravo qualcosa di completamente diverso.
La scelta migliore della tua vita?
Lasciare il mio lavoro e dedicarmi alla musica.
24.08.2024