• SABATO 23 NOVEMBRE 2024
Festival

Tempio Festival a Berlino: il passato incontra il futuro

Tra fine agosto ed inizio settembre 2024 il Tempio del Futuro Perduto ha organizzato il suo festival berlinese, giusto pochi giorni prima di ripartire con la sua stagione a Milano

foto: ufficio stampa Tempio del Futuro Perduto

È il grigio il colore dominante di Berlino? Sì ma trattasi di un grigio molto vivo, pulito ed ordinato. A Berlino si possono sempre trovare dj set in ogni dove, anche in librerie ed in negozi di abbigliamento? Sì, ed è anche possibile trovare chi trasporta una console con un carretto da caldarroste ed improvvisa una sessione in mezzo alla strada. E tanto altro. A Berlino la selezione all’ingresso dei club segue sempre regole tutte sue e le foto con i telefonini non sono mai consentite? Sempre, sempre di più, al punto che ormai è un’attitudine spontanea, non deve essere nemmeno più imposta, al massimo richiesta o ricordata all’ingresso con avvisi che non ammettono repliche. Berlino sta sicuramente vivendo un periodo di transizione magari non semplicissimo, come dimostrano i recenti annunci delle chiusure di club storici come il Renate ed il Watergate, ma trascorrervi un week-end dà sempre l’impressione che qualcosa stia sempre per succedere o sia già successo. Lo zeitgeist berlinese non si affievolisce così facilmente.

“Una birra, fumo, musica” cantava Garbo nel 1981 in “A Berlino che giorno è?”: per fortuna siamo ancora a questo punto e lo si è visto e sentito una volta di più dal 30 agosto al 1° settembre 2024 al Tempio Festival, svoltosi all’Alte Münze, un ex zecca di stato ubicata in pieno centro a pochi passi da Alexanderplatz ed organizzato dal team del Tempio del Futuro Perduto di Milano.  In tre giorni Tempio Festival è stato capace di proporre 36 ore di musica e di arti varie – spettacoli teatrali e mostre fotografiche in primis, senza trascurare sessioni di yoga – con il coinvolgimento di oltre 130 artisti e con oltre 3mila partecipanti provenienti da 31 nazioni differenti.

 

La line-up proposta dal Tempio Festival è stata all’insegna della trasversalità e con protagonista la techno dura e pura, senza se e senza ma, l’applicazione pratica di quello che si intende con techno berlinese, definizione quest’ultima più citata ed abusata che vissuta da chi la utilizza con quell’aria da Carlo Verdone in “Borotalco” quando racconta di essersi imbarcato su un cargo battente bandiera liberiana. Tra i nomi di spicco, menzione d’obbligo per Bambounou b2b NVST, DJ Bone, DJ Plead b2b Low Jack e Skee Mask and Zenker Brothers, questi ultimi esibitisi in modalità b2b. Quello che salta subito all’occhio nelle serate a Berlino è anche e soprattutto come i presenti abbiano un dress code tutto loro, con il quale uniformarsi alla musica ed al contesto proposto: colori essenzialmente scuri, a loro modo sobri, davvero azzeccatissimi in un contesto techno. Così come la modalità del ballo è da veri raver: sempre rivolti verso la console del dj, ognuno concentrato in un proprio viaggio interiore ed esteriore. A Berlino quando si balla non si fa altro, le conversazioni si svolgono ai bar, negli spazi all’aperto o di decompressione e ovviamente non esistono né tavoli né privè.

Il tutto all’Alte Münze si è svolto come sempre in modalità Tempio, con il coinvolgimento dei presenti, invitati a contribuire con donazioni per cause sociali e donando libri usati all’ingresso. Tutto questo adesso è già tornato alla casa madre milanese, che ha inaugurato venerdì 6 settembre la propria stagione 2024/25 e che porterà sempre più avanti questo tipo di messaggi. Tra i prossimi appuntamenti in calendario al Tempio,  sabato 27 settembre il primo episodio stagione di Oriental Techno Club, sabato 5 ospite speciale Nastia.

È sempre una buona notizia quando un’organizzazione italiana sa fare sistema e farsi onore all’estero e DJ Mag Italia ci sarà sempre per chi abbia qualcosa da raccontare e permetta di fornire spunti d’osservazione e di riflessione che escano dagli angusti confini patrii.

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Dan Mc Sword
Dal 1996 segue, racconta e divulga eventi dance e djset in ogni angolo del globo terracqueo: da Hong Kong a San Paolo, da Miami ad Ibiza, per lui non esistono consolle che abbiano segreti. Sempre teso a capire quale sia la magia che rende i deejays ed il clubbing la nuova frontiera del divertimento musicale, si dichiara in missione costante in nome e per conto della dance; dà forfeit soltanto se si materializzano altri notti magiche, quelle della Juventus.