• VENERDì 22 NOVEMBRE 2024
Interviste

Victoria de Angelis: “rock ed elettronica per me pari sono”

Bassista e dj, rock e techno: Victoria racconta ai lettori di DJ Mag similitudini e differenze tra due mondi molto meno lontani di quello che si crede

foto ufficio stampa Victoria de Angelis

Victoria de Angelis si divide sempre più tra il suo basso e la console da dj, facendo sempre notizia se suona agli MTV Video Music Awards, se esce il suo nuovo singolo ‘GET UP BITCH! Shake ya ass’ insieme ad Anitta, se partecipa ad una Fashion Week, se ha un set al CircoLoco o in festival internazionali; il tutto a prescindere da passato, presente e futuro del suo gruppo, i Måneskin. Victoria è giovane – classe 2000 – ma con le idee molto chiare. DJ Mag Italia l’ha intervista poco prima del suo dj set all’Amnesia Milano.

 

Come sono nati il tuo interesse e la tua passione per la musica elettronica?
Sono nati molto gradualmente. Andavo al liceo ed ho iniziato a frequentare le serate di musica elettronica, specialmente techno. Così è nata la passione per questo genere: ho cominciato a scoprire producer, dj, frequentare locali, mi sono sempre più appassionata. Tutto molto graduale.

Quali erano i tuoi dj e producer preferiti da giovanissima?
Quando ho iniziato ad interessarmi i miei idoli erano Ben Klock e Talismann. Ho visto dei loro set e mi hanno conquistata.

Quali club frequentavi e quali frequenti adesso?
Prima andavo spesso a Berlino ed al Berghain ho assistito a tanti dj set bellissimi; anche il Basement a New York mi piace tantissimo. Festival non li ho mai molto frequentati, ho iniziato da quando ho cominciato a suonare come dj: questa estate sono stata allo Sziget e al Sea Star, fighissimi.

Come descriveresti la musica che suoni nei set?
Sicuramente mi piace suonare tracce con una forte energia, fare molti cambi tra i generi e giocare molto con i vocal, cambiando i groove, passando da cose più dritte invece a cose più spezzate, più baile funk. In generale mi piace molto la scena latin club, che mi influenza tantissimo, così come tra i producer i miei preferiti ci sono Slim Soledad e Cyber Kills. Amo le sonorità aggressive, distorte, tipiche della techno con ritmi più bouncy, più allegri.

Quali sono le similitudini tra il rock e l’elettronica?
La similitudine più grande è l’interazione con il pubblico: nei concerti e nei dj set l’energia fa tutto lo show o quasi, anche l’interazione con il pubblico, la sua reazione, i momenti di tensione e di rilascio sono molto simili. Groove di batteria e giro di basso sono le fondamenta di entrambi i generi e li accomuna.

 

E le differenze?
L’elettronica è più digitale, il rock si basa su strumenti più analogici e questo cambia molto nell’approccio alle produzioni. Nell’elettronica si è spesso da soli con il computer ed i sintetizzatori e si parte dal niente; la cosa figa di una band è il fatto che ci sia una vera e propria chimica tra i componenti. Si va in studio a jammare e le canzoni nascono così.

Che cosa cambia tra suonare il basso in un live e mixare durante un dj set?
Nei live le band suonano soltanto i propri brani e il proprio repertorio: il pubblico viene e paga per questo. Nei dj set ogni sera è diverso: un dj deve sempre essere molto bravo ad adattarsi alla situazione, dipende molto in quale club o festival ci si trovi, da come reagisce il dancefloor ad una traccia piuttosto che ad un’altra e da lì si deve creare tutto il viaggio insieme. Questa è davvero una grande differenza, secondo me.

Partecipando ai più importanti festival del mondo noti che l’elettronica sia sempre più presente? Ci sono ancora margini di crescita o siamo già arrivati all’apice?
Sicuramente l’elettronica sta avendo molto successo perché è un genere che ha tantissime sfaccettature, dall’ambient alla hard techno. È un genere che può adattarsi a tantissimi mondi differenti, creare moltissimi crossover e tantissime collaborazioni; spero che l’elettronica cresca sempre di più, sono ottimista in quanto mi sembra in continua evoluzione.

Victoria all’Amnesia Milano – credits Lagarty Photo

Che cosa rende un artista e una sua performance speciali?
Io rimango sempre colpita dagli artisti che abbiano una forte identità e facciano qualcosa di diverso da tutti gli altri, che sappiano porti davanti a qualcosa di nuovo. Questo credo sia il fattore più bello e stimolante della musica, in assoluto.

Una domanda che facciamo (quasi) sempre: il tuo rapporto con i social?
I social sono molto importanti per gli artisti per comunicare quello che si sta facendo. Con i social si deve avere un rapporto sano, non tossico: i rischi consistono soprattutto nel paragonarsi ad altri artisti e provare un senso di inferiorità o nel leggere i commenti negativi di migliaia di persone. Grazie ai social si può scoprire nuova musica, dare vita a tantissime connessioni con altri artisti, producer e dj e questo è senza dubbio molto positivo.

Che cosa suggerisci ai giovani che vogliano costruirsi un futuro nella musica?
Credo sia difficile dare consigli. Posso dire io sono sempre stata ripagata dal fatto di fare le cose per passione, non per la fama o per inseguire un obiettivo, cercando la popolarità e snaturandosi, dando troppo ascolto alle critiche e ai commenti. Si deve fare quello che interessa davvero, che dia eccitazione, faccia divertire ed il pubblico questo lo percepisce. Tutto questo deve ovviamente essere accompagnato da tanta dedizione; per me il mondo dei djset è relativamente nuovo quindi ogni giorno mi ci dedico tantissimo. Cerco di scoprire nuova musica, parlare con altri dj, vedere e sentire più set possibili. Non si deve mai smettere di imparare, bisogna avere molta fame e si deve mettere tutto se stessi nel proprio progetto.

Progetti in divenire?
Sto lavorando a tantissime tracce, remix e collaborazioni: mi sento ispiratissima, ho tantissima energia da buttare fuori. Sono in una fase creativa e non mi pongo limiti e né penso a dove collocare quello su cui sto lavorando: poi penserò a come far uscire tutto quello che verrà fuori. Non so dirvi ancora quando, ma sarà senz’altro molto presto.

 

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Dan Mc Sword
Dal 1996 segue, racconta e divulga eventi dance e djset in ogni angolo del globo terracqueo: da Hong Kong a San Paolo, da Miami ad Ibiza, per lui non esistono consolle che abbiano segreti. Sempre teso a capire quale sia la magia che rende i deejays ed il clubbing la nuova frontiera del divertimento musicale, si dichiara in missione costante in nome e per conto della dance; dà forfeit soltanto se si materializzano altri notti magiche, quelle della Juventus.