• MARTEDì 24 DICEMBRE 2024
Interviste

60 seconds with NOVZE

Il dj e producer italiano, il suo singolo, la sua mai doma voglia di sperimentare. E quel viaggio intrapreso per andare a sentire Skrillex

foto: ufficio stampa NOVZE  

Si intitola “J’existe” il nuovo singolo di NOVZE, dj e producer pugliese da anni trasferitosi a Milano. NOVZE è un progetto nato nel 2021 che si richiama alla Bass Music inglese, all’elettronica morbida e sperimentale dell’IDM europeo, alla techno sia berlinese sia di Detroit: un melting pot sonoro che si riflette sempre nei suoi set e nelle sue produzioni musicali. Conosciamolo meglio con le sue risposte in 60 Secondi.

Il primo disco che hai comprato?
Comprato, ricordo probabilmente “Squérez?” dei Lunapop (1999). Il disco che invece mi ha ossessionato è stato “Homework” dei Daft Punk (1997): lo aveva mio zio e lo ascoltavo quando ero lui. Mi sembrava la musica del futuro.

I tuoi idoli quando eri agli inizi?
Apparat ed Ellen Allien, il loro album “Orchestra of Bubbles” ancora oggi è uno dei miei preferiti.

Se non fossi diventato un dj adesso saresti…
Probabilmente un creativo in ambito visivo, oppure un cuoco.

Che lavori hai fatto prima di diventare un dj ed un producer a tempo pieno?
Ancora oggi, di giorno, mi occupo di experience design (in italiano si può tradurre in design dell’esperienza utente – ndr). Anche prima le mie esperienze lavorative sono state in ambito comunicazione e marketing.

La cosa più pazza che hai fatto con i primi soldi guadagnati con la musica?
Nel 2011 mi sono pagato la trasferta e la serata ai Magazzini Generali di Milano per il live di Skrillex con il warp up di Flux Pavillon. Fu una serata incredibile.

Le tue serie tv preferite?
La prima stagione di True Detective, incredibile. Menziono anche The Leftovers tra le serie che mi hanno colpito di più in assoluto.

Il tuo rapporto con i social?
I social mi generano sentimenti contrastanti. Ci sono periodi in cui mi piace utilizzarli, guardare i nuovi trend, fare benchmark (termine finanziario che indica standard, riferimenti, parametri per capire che cosa possa funzionare e che cosa no – ndr) con quello che c’è fuori, cercare di renderli utili per me stesso. Altre volte mi capita di volerci stare lontano per non essere troppo condizionato da quello fanno gli altri, come vivono, come si esprimono.

I tuoi hobby?
Oltre a fare ed ascoltare musica, guardo serie tv, leggo manga o guardo anime, e provo a fare esperienze che mi rimangano dentro e che possa raccontare poi con la musica, cercando di conoscere gente e vite altrui.

Che cosa suggerisci ai giovani che vogliono diventare dj e producer?
Per i djs, di approfondire e applicare i fondamenti del mixing, magari con giradischi o lettori vecchio stampo, ascoltare tanta musica ed avere sempre buon gusto nella selezione musicale che si propone.

L’errore che non rifaresti?
Interrompere gli studi di pianoforte.

Le scelte migliori della tua vita?
Aver avuto la possibilità di iniziare a studiare musica da piccolo e riprendere a mixare e produrre a Milano dopo essermi fermato per qualche anno.

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Dan Mc Sword
Dal 1996 segue, racconta e divulga eventi dance e djset in ogni angolo del globo terracqueo: da Hong Kong a San Paolo, da Miami ad Ibiza, per lui non esistono consolle che abbiano segreti. Sempre teso a capire quale sia la magia che rende i deejays ed il clubbing la nuova frontiera del divertimento musicale, si dichiara in missione costante in nome e per conto della dance; dà forfeit soltanto se si materializzano altri notti magiche, quelle della Juventus.