Una rivoluzione silenziosa sta scuotendo il mondo della musica: l’industria elettronica sfiora i 13 miliardi di dollari, crescendo del 6% nel 2024, nonostante il rallentamento generale del mercato musicale. A rivelarlo è l’IMS Business Report 2025, studio annuale curato da Mark Mulligan di MIDiA Research per IMS Ibiza, che dipinge un settore in piena espansione, trainato da generi emergenti come l’afro house e il ritorno in auge di drum & bass e UK garage. I dati mostrano un aumento del 30% delle entrate per le etichette indipendenti, mentre Ibiza conferma il suo ruolo di capitale globale della musica dance con ricavi da biglietteria pari a 150 milioni di euro, nonostante il calo degli eventi. Il segreto? Prezzi più alti e una domanda irrefrenabile per esperienze ormai esclusive.
Il rapporto evidenzia come l’afro house abbia scalato le classifiche di Beatport, passando dal 23° al 4° posto tra i generi più cercati, mentre su SoundCloud i caricamenti di brani UK garage sono raddoppiati, segnando un ritorno alle origini della scena britannica. Non è solo una questione di nostalgia: il 42% delle riproduzioni su SoundCloud riguarda tracce pubblicate negli ultimi 18 mesi, dimostrando una vitalità che attrae una nuova generazione di artisti e fan. TikTok, intanto, consolida il suo ruolo di hub culturale con 13,4 miliardi di visualizzazioni per l’hashtag #ElectronicMusic, mentre l’amapiano e la UK garage registrano crescite del 183% nelle visualizzazioni di video.
Il successo è globale: Messico, India e Brasile guidano l’aumento di ascoltatori su Spotify, con il paese latinoamericano che segna un +60% di utenti mensili. L’Africa, intanto, si conferma fucina di tendenze, con generi come l’afro house e l’amapiano che conquistano le playlist internazionali. Non mancano le sfide: il divario di genere rimane marcato, con solo il 16% di utenti donne registrate su AlphaTheta, sebbene in crescita rispetto agli anni precedenti. Intanto, l’AI irrompe nel mondo della creazione musicale: 60 milioni di utenti hanno sperimentato app basate sull’intelligenza artificiale, e il 10% dei consumatori ha utilizzato strumenti generativi per produrre brani o testi, rendendo sempre più labile il confine tra fan e artisti.
I festival riflettono questa rinascita: il 18% degli artisti in cartellone nei top 100 eventi globali proviene dalla scena elettronica, con acquisizioni miliardarie come quella di Superstruct (Sónar, Awakenings) a sottolineare il valore commerciale del settore. E mentre le major mantengono il dominio, le indie crescono grazie a strategie localizzate, soprattutto nei mercati del sud del mondo, dove l’ascesa di piattaforme come YouTube Music e Tencent alimenta un circuito parallelo.
Il futuro? Secondo il report, sarà plasmato da una generazione che mescola passato e presente: i classici del drum & bass convivono con le sperimentazioni hardstyle, mentre l’industria punta su cataloghi recenti, con acquisizioni di artisti come deadmau5 e Gesaffelstein. Intanto, Ibiza resta il termometro del successo: nonostante il calo degli eventi (-3% dal 2022), i biglietti premium e i VIP garantiscono ricordi in crescita. Una cosa è certa: la musica elettronica non è più solo un fenomeno da club, ma un motore culturale globale, capace di unire generazioni, geografie e innovazione tecnologica.
29.04.2025