• MERCOLEDì 02 OTTOBRE 2024
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Afterlife è lo show più bello del mondo?

L'Ippodromo SNAI di Milano ha ospitato l'evento più atteso dell'anno: ecco com'è andata

Foto: Instagram @afterlife

Finalmente sabato 21 settembre è approdato anche in Italia l’evento di Afterlife. C’era stata, a dire il vero, un primo accenno durante l’edizione 2023 di Kappa FuturFestival, ma sicuramente in una versione “strozzata” che non aveva messo in mostra le proprie potenzialità. Questo weekend abbiamo potuto ammirare in tutto il suo splendore ciò che i Tale Of Us hanno creato.

Ma cos’è l’evento Afterlife? Afterlife, nome del format della prima residency dei Tale Of Us allo Space di Ibiza, nonché della label gestita dal duo italiano, è un vero e proprio festival organizzato da Matteo Milleri e Carmine Conte, in arte Anyma e MRAK (e ovviamente, Tale Of Us). Possiamo definirlo come tale, perchè sono diversi gli artisti che si alternano sul palco e lunga la durata degli spettacoli. Caratteristica principale è l’immenso ledwall alle spalle dei dj che a partire dal famoso “uomo rovesciato” simbolo di Afterlife, e arrivando a vere e proprie creazioni artistiche, è in grado di togliere il fiato a migliaia di persone a ritmo di melodic techno. Durante l’anno non sono moltissimi gli show in giro per il mondo e forse questo fa crescere ancora di più l’hype per uno spettacolo che sta sempre più richiamando anche il mondo influencer e simili, perchè ormai oltre la passione esiste il famoso status symbol.

Foto: Instagram @damiano_alessandri

I telefoni spesso sono in aria, e a ballare sono in pochissimi, ma siamo onesti e ammettiamo che come succede ad Afterlife succede in tutte le altre simili occasioni, a maggior ragione qui dove lo spettacolo è esplicitamente pensato anche per essere guardato. Siamo nel 2024, e purtroppo starebbe al buon senso delle persone quanto utilizzare i social e quanto divertirsi. Le line up cambiano sempre, ma includono il meglio che la melodic techno (e quindi, parliamoci chiaro, il meglio che Afterlife stessa possa offrire perchè Matteo e Carmine non sono solo due grandi artisti, ma anche due veri e propri businessmen, due persone lungimiranti che sanno chi reclutare sotto la propria etichetta). I numeri che questi show sono in grado di registrare sono impressionanti: a Città del Messico, per esempio, si è arrivati addirittura a 65mila spettatori. Noi eravamo andati anche all’evento tenutosi a Parigi ad aprile e in effetti eravamo rimasti impressionati, motivo per cui abbiamo deciso di seguire quello di Milano, prima vera volta, come dicevamo, in Italia.

Foto: Instagram @damiano_alessandri

Quando abbiamo saputo che lo show si sarebbe svolto all’Ippodromo di San Siro ci è sorta più di una preoccupazione riguardo la venue. Infatti bisogna ammettere che l’impatto visivo è stato di tutto rispetto grazie all’immenso ledwall che giganteggiava su più di 33mila persone, ma a livello audio invece sono stati tanti i problemi di volume. Troppo altalenante e basso. Durante l’ultima ora era possibile quasi più intercettare conversazioni vicine che sentire realmente i dischi che venivano suonati. È un problema che purtroppo qui in Italia ha afflitto anche i migliori eventi quest’estate a causa di ordinanze che troviamo quantomeno insensate, a maggior ragione il sabato sera a orari più che consoni a una festa; e che a Milano è particolarmente evidente negli eventi all’aperto, dallo stadio agli ippodromi a club come il Circolo Magnolia.

La line up di sabato ha visto esibirsi Olympe, Massano, Mind Against, i due progetti solisti MRAK e Anyma e poi i Tale Of Us. Noi siamo entrati appena prima dell’inizio dello show alle 16:30 e l’Ippodromo era già estremamente affollato. Dopo pochi minuti ha iniziato a suonare Olympe che è stata molto brava a catturare già da subito il pubblico, sia quello già presente all’apertura delle porte, sia quello che stava entrando entusiasta. Massano, unico non italiano della data, è stato invece il più sotto tono, e qualche lamentela tra il pubblico l’abbiamo intercettata, anche per non aver suonato alcune sue canzoni come ‘The Feeling’ e ‘Show-down’ (ci hanno poi pensato i Tale Of Us in chiusura). Mind Against molto bene, divertenti e coinvolti, i due fratelli hanno proposto un set vario con momenti più melodic e momenti più “dark”.

È giunto poi il momento del live ‘We Don’t Follow’ di MRAK. Tastiere, sintetizzatori, consolle, persino una violoncellista con lui sul palco (purtroppo è stato come se non ci fosse a causa del volume che non l’ha quasi mai fatta emergere). Da qui i primi e veri propri visual, come quello bellissimo su ‘Equilibrium’. Un set techno, ma non anonimo, che ha lasciato spazio anche a momenti più emozionanti come durante ‘The World Is Yours’. A sorpresa, anche se non troppa (i due si erano visti in studio qualche settimana fa), è salito sul palco anche Bresh presentando in anteprima la loro prossima collaborazione. Prima della fine c’è stato il tempo anche per l’annuncio del nuovo EP di MRAK, ‘The Turn EP’ che uscirà il 4 ottobre.

 

 
 
 
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Penultimo act, forse il più atteso dalla maggior parte dei presenti a causa dei visual, è Anyma. Come da tradizione apertura con ‘Eternity’ remixata da Massano e chiusura con l’unreleased con i RÜFUS DU SOL che dovrebbe chiamarsi ‘You Make Me’ e che da quasi due anni fa scatenare i fan sui social, impazienti per l’uscita di questo brano. Per il resto tanti brani tratti dai due album, alcuni remix come quello fatto con Cassian di ‘Move’ di Adam Port/Keinemusik (la hit dance dell’estate), e quello di ‘Dancing In The Flames’ di The Weeknd (artista a cui ha curato la direzione creativa dei visual), e altre ID, come quella con Grimes con cui avvierà a breve il progetto The Last Artists. Sul ledwall di alternano le creazioni di Alessio De Vecchi, e non solo: robot, mani che si intrecciano, figure geometriche che danzano ipnoticamente. Insomma è un vero e proprio spettacolo, è costruito bene, non è banale, e se musicalmente il gusto e soggettivo, a livello di impatto visivo e di live è innegabilmente e oggettivamente incredibile. A chiudere, i due si ritrovano in console, per l’esibizione dei Tale Of Us che purtroppo dura solo un’ora (sempre per questioni di permessi). Qualche perla targata Afterlife come ‘Aria’ di Argy e Omnia, e diverse ID. Sicuramente un set “molto club” e ritorniamo sempre al solito discorso: il progetto in comune sta prendendo una direzione verso il ritorno alle origini.

 

 
 
 
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Ma quindi Afterlife è davvero lo show migliore del mondo? Questa è una domanda che sentiamo ripetere più volte, anche tra gli addetti ai lavori e agli esperti di settore. Il boom vero e proprio dello show è iniziato nel 2022 con il debutto mondiale a Printworks di ‘Genesys’, nome dello spettacolo di Anyma, e il primo visual di ‘Eternity’, e si è poi consacrato nel gennaio dell’anno successivo quando a Tulum – ormai diventato appuntamento fisso tramite la collaborazione con Zamna –  si sono iniziati a vedere i primi grandi risultati della collaborazione di Matteo Milleri e Alessio De Vecchi, che è diventato presto uno dei collaboratori più stretti del progetto. In pochi giorni i social esplodono, lo show di Afterlife è dappertutto, appassionati di musica elettronica o meno, risulta impossibile non imbattersi in quello che da lì a poco diventa una delle realtà più in voga degli ultimi vent’anni. Anyma comincia a raccontare una storia e lo fa tramite i dischi e i visual, Carmine Conte avvia il progetto MRAK e comincia a percorrere una strada parallela a quella del socio. Certo non sono i primi, il precursore di tutto ciò si chiama senza dubbio Eric Prydz che con i suoi show – su tutti i vari HOLO – è riuscito a reinterpretare il concetto stesso di spettacolo. Ma i Tale Of Us non hanno rubato, hanno preso ispirazione e questo è dimostrato anche dalla profonda stima che c’è tra i tre e da quel back to back del Coachella tra Anyma e Prydz che sta facendo ancora sperare tutti in un qualsiasi tipo di collaborazione. È una domanda difficile che sicuramente viene influenzata da gusti personali e pareri soggettivi, ma è uno show imperdibile perchè solido e divertente che nel prossimo periodo siamo sicuri sarà in grado di rinnovarsi ulteriormente. Che sia questa la direzione che ormai prenderanno i concerti?

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