• MARTEDì 22 OTTOBRE 2024
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Ainé è Leggero

La seconda parte del concept album dell'artista è uscita su tutte le piattaforme digitali l’11 ottobre

Foto: ufficio stampa

Quella di Ainé è una delle voci più originali, peculiari, uniche del panorama italiano.  ‘Leggero’ è la seconda parte del suo nuovo concept album, un diario emotivo che racconta l’elaborazione di una separazione e la successiva rinascita. Dodici brani per dodici mesi, dodici mesi per cadere e rialzarsi. Fin dal titolo si intiusce come questa parte del disco sia più ottimista, solare, “leggera” appunto, laddove la prima parte, ‘Buio’, raccontava la perdita di direzione, delle certezze e il crollo delle fondamenta di quello che si costruisce nella vita. ‘Leggero’ affronta il periodo successivo: la rinascita, la risalita da quel periodo buio ma anche il coraggio di guardare al passato così com’è senza volerlo cancellare.

Ainé in ‘Leggero’ esplora inoltre nuovi territori sonori, andando oltre il raffinato r’n’b che l’ha sempre in qualche modo contraddistinto per abbracciare il mondo dell’elettronica e del clubbing, con beat e groove riconducibili al mondo dance e deep house. Un lavoro ricco di spunti e ascolti e denso di contenuti che evidenziano una grande capacità di ricerca e sperimentazione difficili da trovare nella scena musicale italiana. 

 

“La seconda parte del mio nuovo album per me significa riscatto, rinascita, significa chiudere gli occhi e tornare a respirare, significa riprendere in mano la mia vita, tornare a fare i concerti” afferma l’artista romani parlando del suo nuovo lavoro soffemrandosi sull’idea diel dualismo e della linea di confine: “è la linea di confine che sancisce il passato con quello che andrò a fare nel mio futuro, anche in termini di sonorità, ci avviciniamo a qualcosa di nuovo, una nuova ricerca di suoni, di scrittura, più matura e consapevole”.

Inoltre, nel disco non compaiono collaborazioni, cosa ormai assai rara e che Ainé ci spiega così: “non ci sono feat all’interno di ‘Leggero’ , proprio perché è un disco talmente personale che avevo bisogno di entrarci dentro in maniera totale, potendo cosí renderlo il più vero e sentito possibile, senza filtri, senza paura di dover raccontare una mia esperienza personale. È il disco giusto al momento giusto per me”.

 

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