Ancora Elektron da Berlino ma questa volta accoppiata a Bitwig, la DAW che ora approfondisce il proprio background di Bitwig grazie a Olle Petersson. Il guru del brand berlinese ha tenuto una lezione che è sembrata una sorta di panoramica generale relative alle funzionalità della DAW che cambia passo quando viene integrata a dell’hardware e a dei plug-in esterni.
Dopo l’evento Superbooth19, anche Dave Linnenbank, scrittore, educatore e music designer, tocca argomenti importanti per la costruzione di sintetizzatori, di effetti audio adattivi e di altre strutture performanti. Usando la funzione The Grid di Bitwig Studio 3, i fondamenti e le idee di patching modulabili vengono rimesse in discussione.
Da qui è possibile scaricare la sessione di cui sopra contenente snapshot dedicati.
Nel contempo, un altro testimonial di casa Bitwig, ossia France Jobin, ha recentemente conquistato il MESS di Melbourne grazie a un workshop che difficilmente professionisti australiani come Robin Fox e ricercatori del suono come Byron J Scullin potranno scordare. La sezione dedicata ad hoc alla creazione di musica elettronica durante l’evento ha offerto ai presenti una possibilità unica: registrare e produrre musica in un laboratorio di produzione perfettamente funzionante, corredato degli strumenti elettronici più rari, eclettici e storicamente significativi del mondo.
“Ho avuto accesso a incredibili synth vintage e modulari che mi hanno spinto a sfruttare al meglio Bitwig”, ha rivelato la Jobin. “Manipolare dei modulari con una DAW così intuitiva è stata una grande scoperta e così quello che ho vissuto al MESS lo replicherò nel mio studio”. La personalizzazione di un suono, oggi, è ciò che fa la differenza, afferma Jobin. “Emerge in questo l’unicità dell’artista. Alleggerire il carico di lavoro e rendere la vita di tutti più facile, penso sia l’obiettivo non solo di un produttore ma anche di un interprete, di un turnista, di un musicista”.
27.06.2019