Foto: BLCKEBY
Due producer romani, entrambi con carriere consolidate tra club iconici e collaborazioni internazionali, tornano con opere audaci: Marco Diamubeni, in arte BLCKEBY, presenta ‘My Life Could Be A Movie’, un viaggio introspettivo tra ambient e bass music, mentre Delphi, già metà del duo Tiger & Woods, svela ‘Sport & Calcio (Moderna Sonorizzazioni N. 3)’, un tributo strumentale allo sport come metafora di vita. Gli album uniscono sperimentazione e narrazione trasformando memorie personali e passioni collettive in paesaggi sonori senza confini.
Resident di club come Goa e Circolo degli Illuminati, BLCKEBY costruisce un universo “etereo” con tracce come ‘Where Is M’ e ‘Jasmine’, dove R&B e glitch si fondono in un flusso cinematografico. Delphi, invece, celebra il calcio e discipline come scherma o basket in brani come ‘Lo spazio flessibile’ e ‘Tifosi’, mixando raw beats e sampledelia per evocare domeniche allo stadio o duelli su pista. Entrambi gli artisti attingono a influenze variegate. BLCKEBY cita Boards Of Canada e Telefon Tel Aviv in atmosfere spettrali mentre Delphi omaggia Cruyff e i Mondiali ’70 con orchestrazioni ricercate.

Le produzioni, curate nei dettagli, spaziano dal lo-fi ipnotico di ‘Today I Bought a Bed’ ai ritmi urgenti di ‘Pressing’, dimostrando come l’elettronica italiana sappia coniugare tecnica ed emozione. Oltre alla musica, BLCKEBY porta il suo sound su Radio Sugo mentre Delphi collabora con testate come Ultimo Uomo, confermando un legame tra suono e cultura visiva. Con management e ufficio stampa gestiti da Bizarre Love Triangles, entrambi i progetti promuovono una scena indipendente in crescita, pronta a conquistare playlist globali e radio di nicchia. Due quindi gli album non solo da ascoltare ma da vivere come esperienze sensoriali, dove ogni traccia è un frame da riempire con la propria storia.
Per Delphi, ‘Sport & Calcio’ è un mosaico di emozioni legate al movimento fisico: ‘Dressage’ cattura l’eleganza dell’equitazione con melodie sinuose, mentre ‘Slalom gigante’ trasforma la velocità degli sci in ritmi serrati. La collaborazione con Michelangelo Greco per la grafica e Marco D’Agostinis per il mastering aggiunge stratificazioni visive e tecniche, rendendo l’album un oggetto d’arte totale. La traccia ‘Telestar70’, ispirata al pallone dei Mondiali messicani, unisce campionamenti d’archivio a synth volutamente retro, creando un ponte tra passato e futuro. BLCKEBY, dal canto suo, trasforma fragilità in forza sonora: ‘Don’t Hurt Me’ è un dialogo tra distorsioni e silenzi, mentre ‘Lentoviolento’ mescola sincopi aggressive a texture ambientali, riflettendo un’estetica che ricorda le colonne sonore di David Lynch.
L’esperienza radiofonica, dalla residenza su 1020 Radio a ‘Radio Sugo’, influenza la struttura fluida dell’album di BLCKEBY, pensato per ascolti prolungati e meditativi. Entrambi gli artisti dimostrano come Roma sia un crogiolo di creatività: Delphi attinge alla memoria collettiva degli stadi, BLCKEBY scavata nell’intimità delle periferie urbane. La scelta di autoprodursi o affidarsi a label come Quattro Bambole Music sottolinea due approcci complementari all’indipendenza artistica, entrambi votati alla qualità. Con ‘My Life Could Be A Movie’, BLCKEBY invita a perdere confini tra reale e immaginario, mentre Delphi trasforma un calcio di rigore in un’epopea sinfonica. Due visioni che, partendo dalla stessa città, disegnano mappe sonore opposte eppure speculari pronte a influenzare la scena elettronica globale.
25.03.2025