• LUNEDì 16 SETTEMBRE 2024
Costume e Società

Capodanno è ancora la serata più importante dell’anno?

I tempi cambiano, e il Capodanno nei club...

Foto: Massimo Pica

I dj lavorano di notte. I dj lavorano quando gli altri si divertono, o meglio ancora, quando gli altri sono in ferie. Weekend, vacanze estive, feste comndate, ponti… sono i momenti in cui chi pratica il mestiere della consolle è più impegnato e incassa di più. Tra questi, storicamente Capodanno era il momento delle vacche grasse. Se frequentavate questo ambiente tra gli anni ’90 e i primi anni ’10, sicuramente avrete sentite decine di storie leggendarie sui dj che all’ultimo dell’anno facevano le “doppie”, addirittura le “triple”, ovvero doppie e triple date, perché magari si festeggiava suonando a una festa di piazza fino alla mezzanotte, poi subito in un club verso l’1, e per i più arditi una terza tappa per qualche chiusura o after. Il tutto pagato profumatamente, perché Capodanno è Capodanno e tutto costa di più. Anche i dj. E non parlo solo di superstar. Anche un dj di medio o piccolo cabotaggio a Capodanno veleggiava verso lidi economicamente parecchio fruttuosi. Ma oggi è ancora così? Sì e no.

Foto: ufficio stampa Soundstorm

Il Capodanno resta un’occasione importante ma non è più l’asso pigliatutto, la serata all-in dell’anno. Perchè? Per tante ragioni.

La prima è che oggi la discoteca non è più, come in passato, the place to be, cioè il grande aggregatore e contenitore dove andare in ogni occasione. Appassionati e semplici clubber casuali andavano a ballare perché andava di moda, perché era il posto dove trovare compagnia, e a Capodanno, a maggior ragione, era il posto dove spendere anche il triplo del normale per una serata, con fetta di pandoro e brindisi inclusi. I tempi sono cambiati e il clubbing sempre un po’ generalista da New Year’s Eve non fa più così figo. Aggiungiamo poi il potere d’acquisto decisamente meno elevato di un tempo, un pubblico sempre più sgamato che non ha molta voglia di pagare un sacco di soldi per aspettare il super guest che si palesa a tarda ora e suona metà del tempo di un set in una serata qualsiasi, e le tante alternative di piazza, che spesso propongono line up allettanti a orari più decenti e gratis, e il gioco è fatto.

Chi resiste a Capodanno? Chi ha le spalle abbastanza larghe. Ovvero, i dj così famosi e importanti da muovere un pubblico numeroso solo grazie al proprio nome; gli eventi, spesso festival o mini festival che possono vantare line up da battaglia; e quei club anche medi o piccoli che non corrono grandi rischi d’impresa, perché possono contare sul proprio nome come garanzia di qualità e proporre una line up di soli resident o quasi, che limita la spesa di consolle e permette margini accettabili.

Foto: Instagram @tenaxclub

Sì, perché i problemi della notte di Capodanno, per un locale, sono la spesa e l’incertezza. La spesa che si gonfia anche dal lato loro, l’incertezza che ci sia un rientro adeguato e quindi, un guadagno. Perché le persone spesso decidono all’ultimo. Perché spesso si va in montagna, all’estero, si fa una festa in casa, si va in piazza, si va al ristorante. Il club non è più un’opzione così aggregativa. È un dato di fatto, e basta parlare con qualche promoter o proprietario o direttore artistico per sapere come butta. Ancora più semplice: basta fare la conta dei club della vostra città che a Capodanno restano chiusi o propongono, come dicevamo poco fa, una programmazione sobria, senza carichi pesanti in consolle o prezzi stratosferici all’ingresso e per i tavoli.

I tempi delle “triple” sono finiti, per molti. Poi certo esiste la Superlega dei super dj, quelli che dominano i cartelloni dei festival, di Ibiza, di Tulum, e lì giochiamo in un altro campionato. Il campioanto di chi si può permettere di fare le “doppie” e le “triple” intercontinentali sui jet privati, di chi d’estate ha i tour in Europa e in inverno in Sudamerica, la residenza estiva a Ibiza e quella invernale a Tulum. È un altro sport, con capitali finanziari e strategie manageriali da investimenti milionari. Per questa fascia, il Capodanno è ancora un business in grande attivo, con ricavi da record e una delle serate più importanti dell’anno. Ma questo è semplicemente l’ennesimo ritratto di un mondo, il nostro, quello del clubbing, che vede un divario sempre maggiore tra i top player e tutti gli altri.

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Albi Scotti
Albi Scotti
Giornalista di DJ Mag Italia e responsabile dei contenuti web della rivista. DJ. Speaker e autore radiofonico.