Foto: Salon Zur Wilden Renate x Condé Nast Traveller
Tra i club che hanno reso Berlino iconica, leggendaria, inarrivabile dal punto di vista della musica elettronica, citiamo sempre il Berghain (e il suo predecessore Ostgut Ton), il Tresor, il Watergate; ma ci sono altri locali, famosi e altrettanto blasonati nella comunità di chi ama il clubbing, che forse non sono assurti alla fama “turistica” che va oltre la bolla degli appassionati. Cionondimeno, sono importanti, rispettati, noti per la qualità della musica e dell’ambiente. Tra questi, il Salon Zur Wilden Renate. Un tipico locale berlinese, attento alla programmazione e con un ambiente che possiamo definire “underground”, soprattutto se comparato alla nuov agenerazione di discoteche sempre più attente alle architetture e al design d’interni come ai servizi extra. Il Renate, con il suo giardino molto rilassante e i suoi interni accoglienti ma di recupero, incarna, o meglio incarnava, lo spirito della Berlino che negli ultimi vent’anni si è presa di forza lo scettro di capitale mondiale del clubbing.
Ho usato il passato perché il Wilden Renate ha chiuso. Per sempre. O meglio, chiuderà nel 2025, perché il proprietario dell’edificio, il gruppo immobiliare che vede a capo il magnate Gijora Padovicz, ha deciso di aumentare il contratto di affitto in modo insostenibile per il club. In questo modo, a fine contratto il Salon sarà costretto a chiudere i battenti. Ma ho usato il passato anche in riferimento a Berlino stessa, dove dopo il 2000 si è pian piano costruito un ambiente in cui diversi fattori hanno concomitato ad attrarre una vita creativa fiorita poi nella super scena che sappiamo: costo della vita basso, politiche sociali e giovanili favorevoli, un clima liberale, libertario e libertino che ha fatto il resto. Così, Berlino si è risollevata dopo i decenni grigi delle due Germanie divise ed è diventata un polo artistico di interesse planetario.
Foto: Jump Berlin
Solo che oggi non è più così. Il clima è cambiato, e la speculazione edilizia ed economica sono ormai sulla bocca di tutti da almeno sei o sette anni. La Berlino magica degli anni ’00 e ’10 è finita. La vita è più costosa, moltissimi giovani di belle speranze diventati nel tempo artisti di fama hanno lasciato la città (vogliamo citare su tutti due ragazzi italiani di nome Matteo e Carmine, arrivati a Berlino con un sogno e che oggi sono i Tale Of Us…) e anche la mappa del clubbing internazionale non è più così Berlino-centrica, con la rinascita di Ibiza e i suoi superclub e con tanti altri poli di attrazione anche nella stagione invernale.
Il Salon Zur Wilden Renate chiuderà. Uno dei simboli di quella Berlino se ne va. Non è il primo. Ma è un altro segnale dei tempi che cambiano.
22.08.2024