Andiamo diretti. E vogliamo essere schietti: il momento clou del Corona Sunsets Sessions di domenica 7 luglio a Igea Marina sarà il dj set di Populous, all’anagrafe Andrea Mangia, un tipo schietto e davvero abituato a un approccio globale alla musica. Originario di Lecce, è un produttore che ha sempre esplorato generi musicali diversi, con una particolare attenzione ai suoni latinoamericani filtrati attraverso una lente europea. La sua performance promette di far vibrare il Beky Bay con ritmi unici e coinvolgenti. Populous, con la sua capacità di fondere suoni e culture diverse, ti farà vivere un’esperienza musicale indimenticabile.
Il Beky Bay è una spiaggia attrezzata, famosa per i suoi punti ristorativi e per l’offerta di intrattenimento che dura tutta l’estate. Qui, potrai goderti musica dal vivo, attività coinvolgenti, ottimo cibo e drink, il tutto con una splendida vista mare. Qui Luigi Gargano, co-fondatore degli Earthlife, aprirà la serata con una performance live con il sax. Qui, Alberto Bianco, cantautore torinese della scena indipendente italiana, seguirà con una suggestiva esibizione con chitarra e tromba. Soprattutto, qui Populous chiuderà la serata a suo modo, portando il suo inconfondibile mix di suoni globali e ritmi coinvolgenti. Attenzione, l’ingresso sarà gratuito. E noi non abbiamo perso l’opportunità per fare due chiacchiere con l’artista salentino.
Il 7 luglio ti esibirai al Beky Bay di Igea Marina per le Corona Sunsets Sessions. Cosa possiamo aspettarci da questo evento in termini di dj set e atmosfera? Hai preparato qualche sorpresa per il pubblico?
Uno dei miei dogmi è proprio non preparare mai nulla prima di ogni set. Questo toglie quella patina di noia che potrei provare nel suonare musica prevedibile e aggiunge l’adrenalina di non sapere mai come andrà a finire ogni set. Poi mi piace molto guardare il target di pubblico e regolarmi di conseguenza – a volte mi sento più un sociologo che un dj.
Hai sempre dimostrato una grande abilità nel fondere suoni provenienti da diverse culture. Qual è stata l’ispirazione principale per il tuo interesse verso i generi latinoamericani? E come hai integrato queste influenze nel tuo stile europeo?
Mi faccio ispirare da tutto ciò che è sexy. I ritmi sudamericani hanno groove e il groove è sexy. Quello che sto cercando di fare da anni è traslare questa sensualità in territori più elettronici, qualcosa che abbiamo sempre immaginato come freddo, chirurgico, algido, ma che con l’aiuto di un güiro, una conga e delle maracas cambia di botto.
Nel tuo ultimo album hai esplorato nuove sonorità e collaborato con artisti internazionali. Potresti raccontarci qualche aneddoto interessante o qualche sfida che hai affrontato durante la creazione di questo progetto?
La cosa davvero ridicola è che spesso collaboro con artisti di madrelingua spagnola ed io, modestamente, so dire solo “Que rico!”. Dopo anni ormai lo capisco, ma spero sia la volta buona per fare un corso.
Il tuo approccio alla musica è molto innovativo e spesso sperimentale. Quali sono le direzioni musicali che vorresti esplorare nei prossimi anni? Ci sono nuovi generi o collaborazioni che ti intrigano particolarmente?
Ho appena chiuso il mio nuovo album, scritto lo scorso inverno a Lanzarote: sarà un mix di musica ambient, qualcosa che noi siamo usuali immaginare come a-ritmica, e beat latini piuttosto potenti. Ho chiamato questo genere… latin-ambient. Sarà anche il nome della mia etichetta, ma questo è un progetto ancora da definire.
05.07.2024