Foto: The Festive Owl
Una mail, un sogno e un milione di dollari per trasformare un palco nel futuro della dance. Era il 2005 quando Paul Tollett, fondatore del festival Coachella, decise di compiere una mossa che avrebbe rivoluzionato per sempre il mondo della musica elettronica. Con una semplice email indirizzata a Pedro Winter, meglio conosciuto come Busy P e storico manager dei Daft Punk, Tollett mise in moto una catena di eventi destinata a riscrivere la storia dei festival musicali.
L’offerta era tanto audace quanto rischiosa: investire l’intero budget del festival nella realizzazione di uno spettacolo mai visto prima. La proposta prevedeva la costruzione di un’imponente struttura piramidale che sarebbe diventata l’iconica scenografia dei Daft Punk, trasformando il loro show in un’esperienza visiva e sonora senza precedenti.
La decisione di Winter di accettare l’offerta si rivelò un momento cruciale non solo per il festival californiano ma per l’intera industria musicale. Il documentario ‘Busy P Says ‘Oui” racconta proprio questo momento storico, svelando i retroscena di una trattativa che ha cambiato le regole del gioco. Il film ripercorre il viaggio professionale di Winter, dalla gestione del duo francese più influente della musica elettronica fino alla creazione dell’etichetta Ed Banger Records, che ha contribuito a ridefinire i confini della house music contemporanea. Quella performance del 2006 sul palco principale di Coachella non fu solo un concerto, ma un vero e proprio manifesto culturale che ha influenzato un’intera generazione di artisti e produttori.
La piramide luminosa dei Daft Punk è diventata il simbolo di una rivoluzione tecnologica e artistica, un momento watershed che ha dimostrato come la musica elettronica potesse trasformarsi in uno spettacolo totale, capace di competere con qualsiasi performance live tradizionale. L’eredità di quella decisione continua a risuonare ancora oggi, ispirando produzioni sempre più ambiziose e spettacolari nei festival di tutto il mondo. Il documentario presenta filmati inediti dell’esibizione ed esplora anche il rapporto più ampio di Ed Banger con il Coachella, con artisti del calibro di Justice e DJ Mehdi che hanno suonato anche nelle passate edizioni dell’evento.
“I Daft Punk volevano davvero concentrarsi sulla loro carriera, sulla loro musica”, dice Winter nel film stesso, “quindi il mio lavoro principale durante quei 12 anni è stato dire di no a tutti, a tutto”. Vee aggiunge: “Non volevamo davvero un no. Volevamo davvero che questo accadesse”. Vee rivelò anche che al duo furono offerti 350.000 dollari per suonare all’evento. Alla fine hanno accettato di farlo e il resto è storia. Recentemente, per restare in tema del duo, Thomas Bangalter dei Daft Punk ha condiviso un documentario incentrato sul suo progetto ‘CHIROPTERA’ e co-prodotto il singolo di Lil Nas X, ‘Light Again!’, lavorando alla traccia con autori e produttori Take A Daytrip, Omer Fedi e Jasper Harris.
15.01.2025