• DOMENICA 13 APRILE 2025
Esclusiva

DJ MAG Top 100 Clubs 2025: tutto parte dal basso, poi va su

Novità, conferme, nuove entrate (oltre il 20% della classifica), sette club italiani in Top 100 (due nelle prime 40 posizioni). Come sta cambiando il clubbing mondiale?

Foto: HÏ Ibiza

Un altro anno, un’altra classifica, un’altra vittoria per HÏ Ibiza, seguito a ruota da Green Valley e da Ushuaïa Ibiza. Insomma, lì in cima pare non esserci gara, e anche tra il podio e il vincitore non c’è competizione: HÏ si porta a casa il titolo per il quarto anno di fila, e se mettiamo in conto che il suo club “gemello” è al terzo posto e quest’anno il gruppo della famiglia Matutes  e di Yann Pissenem aprirà [UNVRS], locale che si preannuncia ancora più spettacolare dei fratelli, capite bene che siamo di fronte a una sorta di monopolio – lo dico ovviamente senza intenti polemici o accusatori, è un dato di fatto che la potenza del gruppo va ben oltre il dominio del clubbing a Ibiza.

Eppure, se la top 10 è piuttosto avara di sorprese (abbiamo giusto Savaya che guadagna posizioni importanti, Illuzion Phuket che entra nel club dei dieci e la discesa di Amnesia e fabric, fuori dalla decina e sintomo di un clubbing “classico” che sta lasciando inesorabilmente il posto a locali di nuova concezione), va detto che la Top 100 Clubs di quest’anno riserva moltissime novità. Non tanto nel consueto allargamento territoriale – ormai abbiamo capito che Asia, una parte di Europa e Americhe sono i campi in cui si gioca la partita – quanto nello strabiliante numero di nuove entrate. Ben 21, oltre il 20% della classifica, di cui 4 re-entry, perlopiù nelle zone basse della chart (la più alta è Liv Nightclub che rientra alla 75esima, niente male).

Ma ci stupisce, ovviamente in positivo, la quantità di club italiani in classifica. Perché se alcuni nomi sono ormai consolidati, come Phi Beach alla #37 (che comunque fa un balzo di 24 posizioni in su, mica male, ma è frutto di una programmazione di altissimo livello, pesantissima in ogni senso), After Caposile alla #79 (altro locale ormai fisso in classifica, complimenti ai ragazzi), e le due re-entry di Tenax (#97) e Il Muretto (#100), grandi e blasonati nomi che ci fa piacere ritrovare, il vero effetto wow! arriva da Vega Discotque, che fa il suo ingresso in classifica (posizione #95), dalla 64esima posizione di Room 26, entrata decisamente alta, e poi Space Riccione, che entra prepotentemente addirittura alla numero #35, ed è la più alta new entry della Top 100 Clubs 2025.

Dunque, per una volta non possiamo tirare fuori la classica polemica da click (o da bar, se siete old school) sull’Italia del clubbing inesistente nei giri che contano. Carta canta: sette club italiani in classifica, due nella top 40, una è la più alta nuova entrata dell’anno, e gli altri sono un equilibrio di nomi storici e di novità. Se consideriamo che (per tutta una serie di ragioni di cui non è questa la sede adatta per approfondire) nel nostro Paese gli investimenti nelle infrastrutture e nelle economie della Notte sono davvero marginali se paragonate a Ibiza, Mykonos, Las Vegas o certe grandi città mondiali, il risultato è quasi commovente.

Forse è arrivato il momento di crederci, di convincere chi sta fuori dal nostro mondo che vale la pena considerarlo e coccolarlo. Il post-covid ha segnato l’inizio di una nuova era, ormai lo sappiamo, è un dato di fatto. Facciamo in modo di giocare questo cmapionato nel modo migliore possibile. W la musica, e il clubbing, quello bello, che sia in una mega struttura avveneristica o un piccolo locale che ha fatto la storia ma guarda al futuro. Perché è lì che stiamo andando. E se ci sembra che la vetta della classifica sia irremovibile, ricordatevi che, come cantava il poeta, “tutto parte dal basso, poi va su…”.

 

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Albi Scotti
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