Il fallimento totale della prima edizione del Fyre Festival, evento musicale “a cinque stelle” che si sarebbe dovuto svolgere nel maggio 2017 in un’isola privata alle Bahamas, è diventato un disatro di proporzioni storiche, testimoniato anche da un documentario ancora disponibile su Netflix.
La notizia di questi giorni, perfetta per un periodo in cui il Presidente del paese più potente al mondo pubblica video controversi creati con l’AI, è che “il più più grande evento musicale deluxe mai avvenuto” torna per la sua seconda edizione.
Ad organizzare l’evento è ancora Billy McFarland, il promoter della prima edizione, che ha passato 4 anni in carcere ed è stato condannato dal tribunale di New York a pagare $ 7.220 a ciascuno dei partecipanti del suo Fyre.
«Sono sicuro che molti credono sia pazzo a farlo di nuovo», ha dichiarato McFarland. «In realtà sarei pazzo a non farlo. Dopo anni di riflessioni e di ponderata pianificazione, io e il mio nuovo team abbiamo piani straordinari per Fyre 2. Gli amanti dell’avventura che si fidano della nostra visione, faranno il salto di qualità contribuiranno a fare la storia».
Il sequel di Frye prenderà vita dal 30 maggio al 2 giugno ’25, in Messico, sull’Isla Mujeres e l’esperienza verrà vissuta su una serie di yacht, chiaramente di lusso. I biglietti popolari costano $1,400, chi invece vuol vivere tutto al massimo deve sborsare più di un milione di dollari a testa. Siccome sembra che McFarland abbia ancora più o meno 26 milioni di dollari di debiti, la speranza è che il ricavato della nuova edizione dell’evento serva a ripagarne almeno una parte.
La line up non è stata ancora comunicato, ma non sembra essere un problema per l’organizzatore. Anzi, è un’opportunità per segmentare il pubblico. «Non vogliamo persone che abbiano paura o che si interroghino troppo su ciò che accadrà. Preferiamo avere chi accoglierà ciò che succederà», ha spiegato con un certo ottimismo. L’organizzatore garantisce infatti che sui palchi si altereranno artisti di riferimento tra elettronica, hip-hop, pop e rock.
In effetti, McFarland ha ragione a dire che Fyre è stato l’evento musicale di cui si è parlato di più negli ultimi anni. Se club e festival offrono più o meno gli stessi dj, la seconda edizione di Fyre promette un’esperienza. È vero, potrebbe essere un incubo, come in passato, e non il sogno promesso. In ogni caso, per qualcuno, sarà qualcosa di istagrammabile, proprio come vivere un festival nel backstage o dietro la console, accanto alla star di turno.
Altri, invece, non riescono a sentirsi protagonisti se non quando ballano sul dancefloor o sul prato con gli amici. A ognuno la sua idea di festival e di esperienza.
04.03.2025