• LUNEDì 16 SETTEMBRE 2024
Interviste

‘The Belonging’: il potere della musica secondo Innellea

In occasione dell'uscita di 'The Belonging' abbiamo fatto una chiacchierata con Innellea

Foto: Facebook @Innellea

Venerdì 9 febbraio è uscito l’album ‘The Belonging’, il nuovo lavoro di Innellea, nome d’arte di Michael Miethig, producer e dj che teniamo d’occhio da tempo. Dopo aver potuto ascoltare in anteprima il disco, abbiamo deciso di raggiungerlo per fargli qualche domanda a riguardo.

Prima di parlare di ‘The Belonging’ abbiamo scambiato qualche parola sui suoi primi passi. Ci ha raccontato di essere appassionato di musica fin da giovane, e che il momento in cui ha avuto l’epifania è stato quando ha assistito al suo primo rave: mentre Boys Noize suonava, Innellea ha capito di voler far parte di quel mondo. Da lì a poco ha comprato il primo controller, i primi giradischi e i primi vinili iniziando a suonare e a sperimentare. Fino ad arrivare al 2015 quando ha deciso di dare vita al progetto, per poi uscire l’anno successivo con la prima release. Da quel momento ci sono stati diversi singoli e diversi EP, anche su etichette importanti come Afterlife, label con cui, più raramente, collabora ancora sia per alcune pubblicazioni (esempio ‘Desert Sun’ con i Camelphat contenuta nella recente raccolta ‘Realm Of Consciousness Pt. VI’), sia per alcuni eventi (esempio sono le diverse presenze nelle line up all’Hï del resident show firmato Tale Of Us).

In occasione dell’uscita del suo album, ci siamo confrontati con lui.

 

Com’è nata l’idea di ‘The Belonging’ e come mai hai scelto di pubblicare il tuo primo disco?
Semplicemente stavo attraversando un periodo in cui non stavo facendo molta musica. Ero impegnato in altro, ma ad un certo punto ho realizzato che ero stufo, che mi stavo annoiando e che avrei dovuto ricominciare a produrre. Scrivere questo disco mi ha aiutato a ritrovare me stesso. È anche questo il motivo per cui ci sono diversi generi musicali nell’album.

Mi hai anticipato. L’album è estremamente eterogeneo. Ci sono differenti generi, differenti stili e differenti influenze. Mi viene in mente ad esempio ‘So Far So Near’ nella quale non c’è nemmeno il drop, o ‘Transformation To God’ che è una traccia quasi rap. Il disco nella sua interezza però è un viaggio che accompagna l’ascoltatore. È tutto molto coerente.
Ti ringrazio. Ho voluto sperimentare. In ‘So Far So Near’ ad esempio lo strumento principale è la marimba. Ci sono alcuni brani nei quali addirittura canto, cosa che mi fa un po’ uscire dalla mia comfort zone. Ho cercato di lavorare su diversi generi, adattando il tutto però al mio stile. Ad esempio in ‘Transformation To God’ il synth della bass line è simile a quelli che uso anche nelle produzioni di tracce più dance.

 

Come hai scelto i featuring?
Non saprei dirtelo con certezza perchè credo dipenda dalle tracce. Ad esempio ‘Forward Forever’ con Flowdan è nata perchè suo fan da tanti anni, e durante la pandemia ho deciso di contattarlo. In generale quando sento che manca qualcosa al brano, vado alla ricerca dell’artista che possa “completarlo” nel migliore dei modi. A volte si chiude un pezzo anche grazie alla rapidità. Mi viene in mente un’idea, la mando a colui con cui vorrei collaborare, in due giorni mi arriva una bozza e la canzone a quel punto è già quasi finita.

Ho sempre apprezzato i concept album. Qual è il significato, il messaggio di ‘The Belonging’?
The Belonging è il mio primo album e descrive un processo, una crescita. Ho voluto raccontare il percorso da uno stato in cui ti senti “spento” e oppresso da una società che vuole importi certi standard spingendoti a effettuare scelte che non vuoi fare perchè magari appassionato di altro, a uno stato in cui realizzi tutto ciò e trovi una strada per vincere queste ansie. Ovviamente arrivare a questa consapevolezza non è semplice. Ma superando queste difficoltà arrivi poi a comprendere “the belonging”, la tua vera appartenenza, la tua vera natura, cioè il momento in cui riesci a lasciarti alle spalle tutto ciò e ti accetti per quello che sei. Tutto questo discorso ho voluto riportarlo anche nei video dei vari singoli.

Questo concetto è emerso fin dal primo ascolto: le prime tracce sono caratterizzate da un’aria più malinconica con un filo conduttore e un’evoluzione verso sonorità in cui si respira più un senso di pace.

 

E tu Michael sei riuscito a capire chi sei e qual è il tuo senso di appartenenza?
Credo che sia un processo complesso in continuo divenire. Però si, rispetto a quello di cui stavamo parlando, a livello di pressione sociale credo di averlo compreso.

Pensi che la musica sia il mezzo migliore per superare la crisi di cui ha parlato?
Assolutamente sì. Quando mi guardo indietro e penso ai problemi passati e ai momenti di difficoltà mi rendo conto che la musica è sempre stato il mezzo con cui ero in grado di “spegnere la mente” ,anche se magari per pochi minuti, e di dimenticarmi di tutte le preoccupazioni.

 

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‘The Belonging’ gode di un tour mondiale a supporto. Cosa puoi raccontarci a riguardo?
Ho lavorato tanto per preparare il mio live set e per migliorarlo rispetto a quello vecchio. Suonerò sintetizzatori e canterò anche. Posso dirti che sarà sì un rave, ma più improntato verso un concerto. Voglio che il mio show rispecchi il messaggio che voglio trasmettere con l’album. Tutti dobbiamo sentirci una cosa sola e tutti dobbiamo lasciare andare i nostri problemi, le nostre ansie, le nostre paure e goderci il momento. Riguardo la parte tecnica, abbiamo lavorato con un’azienda importante di stage e light design di Monaco, l’effetto finale è molto particolare e sono contento del risultato ottenuto.

Foto: Instagram @Innellea

Abbiamo avuto occasione di assistere a un dj set di Innellea durante il Verve Festival ad Andermatt lo scorso dicembre e siamo stati molto soddisfatti, quindi siamo abbastanza certi che il live non possa deludere. Molto bella anche l’iniziativa con cui ha coinvolto i fan di tutto il mondo che che hanno partecipato a un contest in cui si sono cimentati in cover di ‘Silence’, e tra i quali sono stati scelti alcuni vincitori che avranno la possibilità di esibirsi con il producer durante questo tour.

Con la speranza di vederlo il prima possibile anche in Italia, le informazioni e i biglietti per le date del tour si trovano sul sito dell’artista.

 

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