Foto: Marco Gerla
Elia Viano, in arte TWENTY SIX, è uno degli artisti più rilevanti nella scena deep tech internazionale, capace in pochissimo tempo e con poche release di raggiungere numeri impressionanti e un pubblico vastissimo. Il talento classe ’98 ha iniziato ad approcciarsi alla musica elettronica, a produrre e a suonare già da quando a circa 15 anni il padre gli ha regalato la prima consolle. L’avvicinamento al genere tech house è arrivato qualche anno dopo, quando frequentando alcune serate nella sua zona, si è accorto che era quello il tipo di connessione tra dj e pubblico e quello il tipo di atmosfera che davvero lo affascinava e che lo coinvolge tuttora. Con ‘Buscando Money’ ci ha raccontato come anche la sua discografia abbia cominciato a ricevere sempre più attenzioni, e come la traccia sia stata un modo per fare conoscere la sua musica a più persone. Venerdì è uscito quello che possiamo definire come follow up del brano. La canzone si intitola ‘Pegado’ e vede sempre la collaborazione con Tayson Kryss.
È evidente il tuo legame con la Spagna e il Sud America. La tua musica però non è solo questo.
Non voglio che le persone mi associno alla latin house o comunque a qualcosa che riguarda solo la musica che ha influenze spagnole, perchè il mio sound a livello di drums e bass, si avvicina molto più a sonorità UK, tracce minimal deep, non voglio pubblicare solo canzoni in spagnolo. Secondo me per trasmettere l’anima più underground è necessario virare anche su tracce senza vocal, oltre che in altre lingue. Mi piacerebbe produrre brani che siano perfetti per una dancefloor più underground e contemporaneamente per la persona che vuole ascoltarseli in casa.
Quest’ultimo obiettivo lo possiamo considerare raggiunto, almeno per ora. Il tuo singolo di punta, ‘Buscando Money’, ha ormai raggiunto veramente chiunque. Raccontaci un po’ la storia del brano.
Quando vado a suonare in una città, più che fare il turista e andare a vedere monumenti, musei, ecc, preferisco cercare e trovare uno studio buono e creare connessioni con produttori, cantanti e così via. Due anni fa, a Madrid, ho chiesto al ragazzo con cui stavo facendo la data di portarmi in uno studio, e lì c’era anche Tayson Kryss. Io mi sono messo subito a produrre, e lui mi ha fatto sentire alcuni suoi vocals. Tra questi c’era una parte di quella che poi è stata ‘Buscando Money’. Si è creata immediatamente una connessione fortissima, abbiamo fatto una session di più di 10 ore in cui entrambi riuscivamo a capirci al volo. Il giorno dopo il brano era pronto. Nei mesi successivi l’abbiamo mandato a decine di etichette, ma tutti l’hanno rifiutato. Dopo diverso tempo, finalmente è arrivato l’interesse di Glasgow Underground che ha deciso poi di firmarlo e di pubblicarlo. Nei primi 4-5 mesi dall’uscita, la traccia girava bene, ma la viralità è arrivata dopo circa 6, probabilmente grazie a un’influencer argentina che ha postato un video mentre balla proprio con ‘Buscando Money’. In pochissimo tempo la traccia ha iniziato a macinare anche tre milioni di ascolti al giorno e da quel momento sono iniziate ad arrivare le prime certificazioni: disco di platino in Argentina, passaggio in radio e in televisione in tutto il mondo.
Infatti anche qui in Italia hai suonato persino al Foro Italico durante l’evento di Radio Zeta, evento che è stato trasmesso in tv.
È stata una delle volte in cui ho sentito di più l’ansia, senza dubbio. Mi sono trovato in un contesto totalmente differente da quella che è la mia confort zone. Dover suonare per pochi minuti, dopo una serie di cantanti famosissimi, alcuni dei quali ascoltavo e ascolto tuttora anche io… è stata un’emozione fortissima. Poi una volta arrivato sul palco è stato bellissimo.
Foto: Cristina Checchetto
In poco tempo si è trovato a suonare nei migliori club del mondo, come ad esempio quello dell’Hï a Ibiza, del BCM Mallorca e dell’After Caposile. Ha ottenuto una residence con il suo party Attitude a Ibiza al Tantra. E anche nel prossimo futuro sono tanti i palchi importantissimi che calcherà come quello dell’Amnesia Milano il 15 febbraio, e addirittura quelli di festival internazionali come EDC Mexico il prossimo 21 febbraio. Oltre alle tante date in giro per l’Europa come a Parigi e Porto, poi arriverà il tour in Ecuador, e a maggio quello negli Stati Uniti.
Foto: SANA Music Mgmt
Sei un ragazzo giovane, che in poco tempo ha visto la propria carriera esplodere. Parlandoti, si percepisce subito l’entusiasmo e la tua energia. Cosa si prova a ritrovarsi immersi totalmente in un mondo così immenso in cui i tour e le date si susseguono quasi senza sosta?
Onestamente, fosse per me, sarei ogni giorno a suonare in un posto diverso del mondo. Forse anche un po’ incoscientemente, perchè mi accorgo e so che alla lunga è un tipo di vita che può stancare molto e ci sono stati momenti in cui mi sono già sentito così. Però giuro che è proprio quello per cui sono convinto di essere nato. Quando ti proietti in un mercato che, come dici tu, è molto più grande di tutto quello che hai fatto fino a quel momento, capisci quanto in realtà non è assolutamente l’ora di fermarsi. Anzi, è a questo punto che bisogna capire come muoversi in questo nuovo mondo. È quello il momento in cui si iniziano a fare valutazioni, si cerca di costruire un percorso solido, passo dopo passo in ogni ambito, affrontando discorsi improntati sul futuro. E tutte queste situazioni le trovo molto stimolanti. Inoltre ritrovarsi dall’altra parte del mondo, conoscere persone che tengono a quello che fai è una sensazione incredibile.
Per ‘Pegado’, hai scelto di collaborare sempre con Tayson Kryss. Raccontaci la scelta di produrre questo follow up.
Mi sono sentito proprio di affrontare una nuova sfida e mettermi in gioco. Volevo fare qualcosa che richiamasse quelle vibes e che spiegasse quale sia la mia visione reale della musica. Quando io e Tayson abbiamo capito la potenzialità di ‘Buscando Money’ ci siamo messi subito al lavoro su ‘Pegado’, tant’è che è una traccia che è stata realizzata 8-9 mesi fa. Poi abbiamo valutato a lungo il momento migliore per pubblicarla anche con l’etichetta, che questa volta è Insomniac Records. Con questa label inizierò un processo di costruzione di una discografia per approcciare anche al mercato statunitense. ‘Pegado’ è stato un lavoro molto più maturo in cui ci siamo trovati anche per scrivere insieme il testo.
Quest’estate quando sono venuto a sentirti, mi pare lo avessi già suonato.
Si assolutamente, ho voluto inserirla già da tempo all’interno dei miei set per valutare la reazione del pubblico e anche per farla conoscere a tutti coloro che vengono a sentirmi.
Il brano è molto più vario rispetto al precedente, e devo dirti che il basso e la chitarra trascinano molto.
Ho messo un basso che richiama sonorità funk e che segue una melodia. Anche nel primo drop in cui non c’è il vocal, il basso che continua a ondeggiare permette di tenere incollato l’ascoltatore. C’è la parte più “rap”, poi il break con la chitarra, è una canzone più varia. Anche per il discorso del testo che è più difficile, ho cercato di creare un traccia che avesse elementi che potessero fare soffermare l’ascoltatore: ho cercato di tenerla “bella interattiva”.
Cambiando discorso, ho visto che hai fatto due giorni di studio session con Ilario Alicante. Come è nata la vostra amicizia?
Ci siamo conosciuti alla Praja a Gallipoli quando gli ho fatto apertura. C’è stato subito un gran feeling musicale. Abbiamo parlato tanto e avevamo accennato al fatto che sarebbe stato bello trovarci in studio insieme. Conoscendo i suoi set, mi sono preso un po’ di tempo per capire come fondere al meglio i nostri stili. Una volta trovata l’idea giusta gliel’ho inviata e abbiamo programmato questa session a Madrid. Oltre a questa traccia (più club), ne abbiamo prodotta anche un’altra della quale non posso ancora dire molto, ma per la quale stiamo cercando un cantante di grossissima rilevanza per il vocal.
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Per chiudere, come mi dicevi prima, non vuoi giustamente che la tua musica venga “inscatolata nel mondo spagnolo”. Ci dobbiamo quindi aspettare un’evoluzione anche in tal senso?
Sicuramente ci saranno nuove canzoni con vocals, e in generale più “commerciali” come il giro che ha preso ‘Buscando Money’, a marzo ad esempio verrà pubblicato un remake di una traccia anni ’90 su un’etichetta importantissima. Voglio però fare emergere la vera anima del mio sound, quindi qualcosa più tentendente alla minimal deep-tech. Penso sia importante fare vedere le proprie sonorità anche a livello di dancefloor quando si vuole emergere in una scena underground.
13.01.2025