La carriera di Luca Agnelli non è mai stata lineare. Ci ha sempre stupiti con cambi di direzione, stilistici ma anche d’immagine, e in un modo o nell’altro ha sempre avuto ragione, visto l’amore crescente del pubblico che lo segue con costanza e passione. Negli ultimi tempi Agnelli si è spostato verso suoni sempre più duri, una hard techno praticamente hardcore, e questo all’inizio ha fatto storcere il naso a diversi addetti ai lavori. Ma indovinate un po’: ancora una volta Luca aveva ragione. Perché si è ritagliato uno spazio e una nicchia prima che molti altri cominciassero ad alzare i bpm dei loro set e a incattivire il proprio sound.
Non solo: recentemente, questo suo percorso l’ha portato a remixare due pesi massimi del rap italiano, portando il brano ‘Brujeria’ di Salmo e Noyz Narcos sulla pista da ballo. Un remix nato da uno scmabio di messaggi con Salmo, a ua volta da sempre interessato alla musica da ballare (è anche un ottimo dj) e ai suoni più estremi.
Abbiamo raggiunto Luca Agnelli per farci raccontare dei suoi ultimi sviluppi e naturalmente del remix.
Ultimamente ti sei spostato in maniera molto decisa verso un suono che dalla techno è diventato hard techno e poi addirittura in zona hardcore, gabber. Come è avvenuta questa tua trasformazione? Perché non è soltanto il trend generale, tu sei proprio andato molto oltre…
Io suono da sempre quello che mi piace, l’ho sempre fatto e continuo a farlo! Sfidando tutto e rischiando sul mio lavoro. Suono quello che sento, quello che mi dà stimoli e gusto. Crescendo, studiando, viaggiando, sperimentando si cambia, ci si evolve e con me anche il mio sound. Le radici sono importanti e incidono nel cambiamento, nel mio background ci sono molti generi dall’house alla techno, dal rock al rap fino all’hardcore e hardstyle, che oggi sento nuovamente vicino e mi influenzano molto… pensa che ai tempi dei miei primi dj set nelle domeniche pomeriggio negli anni ’90 suonavo un po’ di tutti questi generi insieme. Quindi questa mia trasformazione è dovuta alla mia continua evoluzione ma ci tengo a precisare che la mia virata verso l’hard techno è avvenuta prima del “trend generale” e infatti inizialmente è stata molto criticata da chi mi stava intorno, compresi promoters e dj. Pensavano fossi impazzito ma ancora una volta io ho deciso di andare avanti, seguendo il mio cuore… che ha sempre ragione!
Dopo tanti anni da dj in cui ti sei costruito una carriera solida e con un amore davvero ampio e profondo da parte del tuo pubblico, non te la sei sentita un po’ come un rischio? Se non ti avessero seguito?
Metto sempre tutto me stesso in quello che faccio perché se la faccio è perché ci credo, perché lo sento, poi mi piace mettermi in gioco, l’ ho fatto molte volte nella mia carriera. Questa mia passione, l’energia che trasmetto, il modo in cui lo faccio sono contagiosi e quindi la maggior parte del mio pubblico continua a seguirmi; è naturale che non si può piacere a tutti, ma sticaxx… eheheheh, ci sono le nuove generazioni, più aperte al cambiamento, con meno preconcetti musicali, più predisposte a certe sonorità e queste ultime sono attualmente il mio pubblico principale. Abbiamo un rapporto meraviglioso, supportato da uno scambio di energia continuo, divertimento e rispetto reciproco, siamo una grande famiglia.
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Questo tuo nuovo stile ha portato attenzioni anche da artisti che magari prima avrebbero difficilmente gravitato intorno all’orbita del tuo sound. Ad esempio: Salmo. Che però è un appassionato di suoni estremi da sempre, e alla fine ti ha chiesto di remixare un suo pezzo dal disco con Noyz Narcos. Com’è andata?
Ci siamo incrociati ad un festival e dopo esserci sentiti un paio di volte, un giorno gli ho mandato una nota vocale mentre stavo lavorando ad una nuova track, gli è piaciuta molto e mi ha chiesto se mi andava di fare un remix di una traccia del loro nuovo album. Mi ha detto “ascolta tutto ma mi piacerebbe tu remixassi ‘Brujeria'”, ho dato un ascolto al pezzo e quando ho sentito “arriva, arriva, lo senti che arriva”, ho capito subito che eravamo già in sintonia, perchè mi aveva proposto un pezzo che sembrava fatto su misura per me, perfetto per sprigionare la mia energia. Potrebbe sembrare assurdo l’incontro tra hard techno e rap, mondi cosi apparentemente distanti e con bpm cosi diversi, ma sono sempre stato stimolato dalle contaminazioni tra genere diversi, mi piace sperimentare e amo le sfide. In passato ho remixato ‘Porcelain’ un capolavoro di Moby, un immenso onore per me essere stato scelto per farlo ma allo stesso tempo una grande responsabilità vista l’immensità del disco originale. Oggi come allora ho voluto mettermi in gioco dando la mia energia a qualcosa di diverso, rischiando ma il risultato è davvero esplosivo!
C’è anche un video, no? È diventato proprio una sorta di singolo?
Sì, il video ufficiale e’ appena uscito! Diretto da Thomas Pizzinga e Tommaso Ferrara, è stato realizzato durante il mio dj set Resonance Festival il 1° aprile e racconta un contesto reale come quello del festival techno nel quale si intrufulano due persone incappucciate che contaminano il sistema visual ma non solo, con un virus informatico che, come la musica e con la musica, penetra nell’organismo delle persone e ne prende il controllo. Attraverso l’Intelligenza Artificiale i volti dei presenti cambiano morfologia in un mix di sembianze che si alternano con quelle di Salmo e Noyz sul ritmo incalzante dell’hard techno a 155 bpm, incarnando in un certo senso il concetto stesso di remix musicale.
19.04.2024