Durante l’ultima riunione annuale della MIDI Manufacturers Association, e davanti all’unanimità dei membri presenti, sono state comunicate le nuove specifiche della suite che ora giunge alla fase 2.0. Sono cinque i documenti fondamentali presi in considerazione e che servono come base per la futura espansione del MIDI: la MIDI Capability Inquiry (legata agli aggiornamenti vari); il pacchetto MIDI universale e il nuovo protocollo MIDI 2.0; le regole comuni per i profili MIDI-CI; le regole comuni per lo scambio di proprietà MIDI-CI; infine, la panoramica delle specifiche MIDI 2.0 con relativi approfondimenti.
Le specifiche del protocollo sono state modificate. Il loro formato finale è stato ufficializzato dalla AMEI (Association of Music Electronics Industry, l’organizzazione giapponese che si occupa degli standard MIDI) e a breve, nel giro di pochi giorni, saranno quindi disponibili per il download pubblico.
Facciamo un salto indietro nel tempo, sino al 1983, per fare un po’ di chiarezza, quando le maggiori compagnie di strumenti musicali si unirono per creare una specifica davvero visionaria: il MIDI (1.0), la prima interfaccia digitale universale per strumenti musicali. Quasi quattro decenni dopo il protocollo funziona ancora bene, tanto che nessuno è mai intervenuto su un suo aggiornamento. La sua capacità di far dialogare i vari hardware (computer, tastiere e quanto altro) è diventata una parte essenziale delle esibizioni dal vivo e non solo: dalle registrazioni in studio alla comunicazione con gli smartphone e i tablet, e persino dall’illuminazione del palcoscenico, tutto è passato dai gloriosi pin dei cavi MIDI.
Cosa succede ora? Il MIDI 2.0 verrà aggiornato nelle sue specifiche, pur mantenendo la retrocompatibilità con gli strumenti e il software 1.0, dall’83 in uso. A differenza dei messaggi MIDI 1.0, che sono sempre andati in un’unica direzione (da un trasmettitore a un ricevitore; in, out e thru), il MIDI 2.0 sarà bidirezionale. La sua diventa una semplice finestra di dialogo. Ad esempio, con i nuovi messaggi MIDI-CI (Capability Inquiry), i dispositivi MIDI 2.0 possono comunicare tra loro e configurarsi automaticamente per lavorare insieme. Possono anche scambiare informazioni sulla funzionalità, che è la chiave per la compatibilità con le versioni precedenti. Così, i dispositivi MIDI 2.0 possono scoprire se un dispositivo non supporta il MIDI 2.0 e quindi semplicemente comunicare anche tramite MIDI 1.0.
Con il MIDI 2.0 anche i controller saranno più facili da usare. La risoluzione, portata a 32 bit, offre una sensazione fluida, continua, analogica ma senza latenze. Il MIDI 2.0 è il risultato di uno sviluppo decennale e ne noteremo i benefici in ogni fase di lavoro.
17.02.2020