Foto: Jasper Ten Tusscher
La 28esima edizione dell’Amsterdam Dance Event ha ospitato oltre 2.900 artisti per oltre 1.000 eventi svoltisi in oltre 200 location disseminate in tutta la città. Il numero dei partecipanti così è da primato: 500.000 visitatori e 650.000 biglietti venduti. La manifestazione è talmente cresciuta da essere diventata terreno fertile e fondamentale per la diffusione della cultura e dei nuovi talenti della musica elettronica. Il programma di quest’anno ha presentato un’ampia gamma di sottogeneri musicali, per la discografia e per il settore live.
Un vero crossover culturale che ha messo in vetrina un’offerta infinita. Tutto esaurito quest’anno per l’ADE Pro Conference che ha esteso per la prima volta la sua programmazione a quattro interi giorni. Sono stati accolti così artisti provenienti da tutto il mondo che si sono incontrati presso il quartier generale del Felix Meritis e anche in altri punti sparsi, come l’Hotel Andaz, tutti a presentare strategie, tattiche, idee e opportunità uniche.
Leader del settore ed esperti tecnologici come Google, TuneCore, SEG e tanti altri hanno analizzato durante i panel l’enorme impatto dell’intelligenza artificiale e delle piattaforme come Spotify, TikTok, YouTube e Beatport sul mercato. L’ADE diurno ha permesso a grandi attori di salire sul palco per raccontare la propria storia, dal mitico Grandmaster Flash a The Blessed Madonna, dai Röyksopp a Max Cooper.
ADE Lab, l’incontro per lo sviluppo di giovani talenti con super professionisti, nella sua seconda edizione ha chiamato in causa nomi come Reinier Zonneveld, Mama Snake, Saoirse, Héctor Oaks e A-Trak. Molti panel sulla AI, il Felix Meritis meno riferimento del solito nonostante il suo ruolo solenne, la città tappezzata come al solito di manifesti di live e dj set: l’ADE è diventato lo specchio della società di oggi; ci sono ricchissimi da una parte e poverissimi dall’altra. Addio classe media nel music business. In questo scenario, abbiamo registrato pochi italiani e pochissime label italiane, ahinoi.
Il film ‘Electric Heart’ è uscito tempo fa ma il suo produttore ci ha tenuto a (ri)presentarlo in occasione dell’ADE. La società di produzione di Scott Little, con sede a Los Angeles, ad Amsterdam ne illustra sinossi e tanto altro. È l’avventura di due amici nel loro viaggio verso un festival di musica elettronica ed è caratterizzato da una insolita narrazione totalmente… silenziosa. Sì, un film muto sull’EDM, che non dovrebbe destare così clamore e che invece pare funzionare e piacere. La colonna sonora? Annovera tracce di Armin Van Buuren, W&W, Dash Berlin, Dillon Francis e molti altri.
Mentre l’italiano Nino Taglialatela presenta la piattaforma musicale Music Worx e la nuova tecnologia per le impronte musicali (MRT) streamify, ecco che viene presentato informalmente il Sound Waves Festival che ha annunciato la sua line up finale per l’edizione invernale a Lisbona: OGUZ, Marco Bailey, Cera Khin, CLTX, Joanna Coelho e DU/ART faranno parte della formazione l’edizione invernale della manifestazione che per la per la prima volta in 18 anni annuncia il suo nuovo capitolo nella capitale del Portogallo. Sabato 2 dicembre, così, presso il Padiglione Carlos Lopes. Qui il suono sarà techno, acid techno, hard techno e psy techno. Da Berlino arriverà il carismatico Patrick Mason, dal sound underground e camaleontico simile alla pista da ballo del Berghain dove affonda le sue radici. Fatima Hajji si unirà a questo nuovo appuntamento portoghese.
Sul versante hardware, la danese AIAIAI ci ha permesso di testare gli UNIT-4, i primi monitor da studio wireless professionali al mondo. Dotati di collegamento senza fili e con una latenza ultra-bassa, hanno una durata di oltre 20 ore di riproduzione grazie la loro batteria. Ciò che prima era confinato nello studio tradizionale è ora liberato nelle mani dei produttori permettendo a questi di liberare la propria fantasia senza più alcun limite. Con gli amici, a casa o in viaggio, gli UNIT-4 consentono libertà di movimento e quindi maggiori opportunità di collaborazione.
Sfruttare l’intelligenza artificiale generativa per produrre musica? Sì. E abbiamo testato anche Casperaki, un rivoluzionario chatbot per la produzione musicale basato sull’AI. Il software sfrutta sia la teoria musicale che l’intelligenza artificiale generativa stessa per consentire agli utenti di impegnarsi dialogo interattivo, creare canzoni, generare testi, fornire cantanti AI e creare mix radiofonici. Ah, l’essere umano per ora conserva ancora la protezione del copyright per le sue creazioni.
Topic ha rilasciato alcune dichiarazioni molto interessanti riguardo all’attuale panorama musicale e all’importanza dei social media. Durante l’ADE, il dj ha espresso la sua opinione sul ruolo dei social nella nostra società, evidenziando come “essi abbiano assunto un significato ancora più rilevante dopo la pandemia”. Oggi, la musica “richiede un approccio più man mano, in cui i piani vengono elaborati di volta in volta. Questo adattamento è dettato anche dal fatto che il suono si evolve in base ai trend e, quindi, anche ai comportamenti dei social media”. Nonostante questa realtà, Topic ha sottolineato la sua aspirazione a lavorare a un intero album, nonostante “la tendenza attuale sia quella di produrre singoli uno dopo l’altro”. La differenza tra artisti al di là della vocazione? “È su come si usino gli strumenti partendo dalla realtà che sono in possesso ormai di chiunque”.
Piattaforma di creazione musicale con sede a Madrid, Animosystem pubblica musica di artisti rinomati, promuove eventi incentrati sulla generazione di un’esperienza unica e progetta prodotti esclusivi per professionisti e amanti della musica. Quali? Consolle. Di ogni genere. In stile moderno, vintage, old skool. La serie Esquilo ricrea il design di uno dei classici mobili di un tempo. Il sistema modulare è perfetto per i dj che desiderano un design elegante senza perdere la consistenza e la robustezza delle cabine pensate per i club più innovativi del mondo. T-Leather è la cabina in pelle, perfetta per ambienti eleganti e moderni come gli hotel a cinque stelle o i resort per vip.
Torna il Midem, la celebre fiera francese della discografia. Ora si chiama Midem+. La città è sempre Cannes, le date dal 24 al 27 gennaio del 2024. Midem cerca un cambio di passo e presenta un forum, un mercato, un festival musicale ma anche il luogo che catalizzerà contenuti per la leadership che cercano il nuovo e non solo nella dance. Si parlerà anche in questo caso di tendenze commerciali del domani per un segmento che deve puntare alla condivisione e alla conoscenza. La prossima edizione sfiderà tutte le convenzioni, abbraccerà l’inaspettato e celebrerà il potere dirompente della musica, evidenziando il tema di quest’anno: la… Distorsione. A differenza del passato, il Midem punterà anche a eventi notturni.
Popspoken è invece la guida per esplorare il variegato panorama musicale asiatico. Oltre a contenuti mediatici credibili, fornisce servizi di consulenza a musicisti, artisti e individui creativi che desiderano accedere, elevare ed espandere la propria presenza in Asia, con a particolare attenzione al Sud-Est asiatico. Il suo evento inaugurale, ‘After Hours’, ha messo in contatto musicisti e artisti indipendenti all’industria professionisti in un contesto dove conversazioni autentiche prosperano in un ambiente inclusivo. Per la prima edizione è stato l’hip-hop a tenere banco.
La riscossa degli italiani. Ce ne sono tanti che scalpitano. Noi ne abbiamo intercettato uno interessante. Lyke, artista di Bergamo, 23 anni, si sta facendo strada nella scena internazionale. Le collaborazioni con Afterlife e Armada Music hanno giocato un ruorlo fondamentale nel suo sviluppo. L’ADE? “È diventato un network in crescita, grazie ad un pubblico particolarmente educato e interessante”. Ad Amsterdam, Lyke ha incontrato “numerose persone di grande interesse”. La sua musica, orientata verso la techno, al suono organic e scuro, è in linea con quello che Armada Music vuole da lui.
“Produco anche brani più melodici. Così, col tempo, sono approdato a Electronic Elements”. Proveniente da una formazione musicale classica, jazz e hip-hop, Lyke ha iniziato a comporre la sua propria musica fin da giovanissimo. “Sentivo che l’Italia mi stava diventando troppo stretta e ho sentito il bisogno di espandere i miei orizzonti all’estero con la musica. Il settore sta cambiando rapidamente e l’aspetto visivo è diventato molto importante. Sto lavorando per creare un dj set che sia al contempo un’esperienza live ed esteticamente coinvolgente per il pubblico”.
DJ.Studio sta cambiando le regole del gioco. Con il suo pionierismo e con il suo personale concetto di tecnologia all’avanguardia, la piattaforma è destinata a ridefinire il modo in cui i dj realizzano i loro set. Indubbiamente questa è una delle piattaforme più innovative sul mercato, ha un potenziale per diventare un leader mondiale nel software di musica elettronica. Il frutto dell’ingegno del fondatore Siebrand Dijkstra? Trovare la soluzione definitiva alla creazione di mixati perfetti in un tempo minimo. Una piattaforma utile tanto agli aspiranti dj quanto ai professionisti ed esperti del settore che utilizza l’intelligenza armonica avanzata basata sull’intelligenza artificiale.
ADE significa sempre più meeting ma anche curiosità, business ma anche futuro, musica ma anche, e sempre, sempre di più, crossover tra tecnologie, arti, mercato e immaginazione. In un momento storico particolare e ricco, come non mai, di idee che possono rivoluzioanre, o perlomeno accelerare, tutto in pochissimo tempo. Appuntamento al 2024 con chissà quali idee e assi nella manica.
26.10.2023