• MERCOLEDì 12 FEBBRAIO 2025
Costume e Società

La rivoluzione dei dj set parte dagli show immersivi e AV

La frontiera degli eventi musicali che stravolge l'esperienza delle esibizioni caratterizzate dalle nuove tecnologie

Foto: @facebook.com/anyma.ofc

Nel cuore pulsante dell’evoluzione musicale contemporanea, i dj stanno ridisegnando i confini dell’intrattenimento live attraverso una rivoluzionaria esperienza immersiva a 360 gradi. Questa innovativa concezione dello spettacolo musicale rappresenta molto più di una semplice disposizione scenica: è una vera e propria filosofia di connessione, un dialogo intimo e coinvolgente tra artisti e pubblico che supera le barriere tradizionali dell’esibizione. L’elemento rivoluzionario dei dj attenti a questo risiede nella capacità di creare uno spazio di condivisione totale dove la musica diventa un’esperienza collettiva e totalizzante. I dj non sono più figure isolate su un palco rialzato, ma diventano parte integrante del flusso energetico della festa, circondati dai fan che possono osservarli, interagire e vivere la musica da ogni angolazione.

La nuova dimensione performativa nasce dalle ceneri della pandemia, un periodo che ha costretto l’industria musicale a ripensare radicalmente i propri modelli di comunicazione e condivisione. La tecnologia della realtà aumentata si fonde con l’esperienza live, moltiplicando le possibilità di connessione e trasformando ogni evento in un’esperienza multisensoriale unica. Artisti come Sippy dimostrano come questo format permetta una lettura più autentica delle energie del pubblico, consentendo di modulare la selezione musicale in tempo reale e creare un legame empatico profondo.

 

Da un lato, abbiamo gli AV show, dove l’acronimo sta per “audio visual show”, dunque spettacoli in cui alla musica è associata una controparte visiva studiata ad hoc, non il “semplice” accompagnamento di luci e video in loop a cui eravamo abituati. Un’idea che si è materializzata grazie all’avvento dei grandi palchi, dei grandi festival, di tecnologie sempre più avanzate e da un genere molto pop come l’EDM degli anni ’10.In breve tempo, ogni dj con un budget di un certo tipo ha iniziato a portare in giro la propria produzione, il proprio AV show, appunto.

Poi certo, ci sono i fuoriclasse: Eric Prydz con i suoi HOLO ha per parecchio tempo vinto per manifesta superiorità, settando uno standard inarrivabile per molto tempo. E dopo anni di messa a fuoco, Anyma ha regalato al mondo lo spettacolo più suggestivo e potente (e instagrammabile) in circolazione, ulteriormente amplificato nella versione The End of Genesys andata in scena allo Sphere di Las Vegas. Si tratta non di dj set ma dj show, ormai equiparabili ai grandi concerti pop, rock, urban, spesso anzi più spettacolari da vedere, perché a livello performativo non c’è ovviamente competizione tra una band che canta, suona, salta e un dj che mette dischi smanettando su un mixer (e quando salta e incita “let me see your fuckin’ hands up!” per un’ora e mezza, diciamolo, appare sempre un po’ ridicolo).

 

Le grandi realtà festivaliere come Outside Lands stanno rapidamente adottando questo nuovo paradigma, riconoscendo nella disposizione del palco a 360 gradi, al centro della pista e con le persone tutte intorno, un modo per democratizzare l’esperienza musicale. E se ne stanno accorgendo anche parecchie situazioni da club, basti pensare alle serate Less Names targate Nameless, con la consolle al cntro, il pubblico intorno, le line up mai annunciate e la policy no phone. Come dire: la musica deve tornare al centro, lasciamo perdere tutte le cose superflue.

La vicinanza fisica diventa metafora di una vicinanza emotiva, dove ogni partecipante si sente parte di un’esperienza collettiva più ampia. Le implicazioni di questo cambiamento vanno ben oltre l’aspetto meramente tecnico: rappresentano una nuova filosofia di condivisione culturale, un modo rinnovato di concepire la musica come linguaggio universale capace di annullare le distanze.

I promoter più avveduti stanno già comprendendo che questa non è una semplice tendenza passeggera, ma una vera e propria rivoluzione che ridefinisce i confini tra performer e pubblico. La tecnologia di realtà aumentata e gli show immersivi diventano gli strumenti per creare un’esperienza totalizzante dove i confini tra chi suona e chi ascolta si dissolvono in un flusso continuo di energia musicale. Un viaggio sensoriale che trasforma ogni evento in un’avventura unica, dove la musica non è più solo un sottofondo ma il protagonista assoluto di un’esperienza collettiva indimenticabile. La rivoluzione a 360 gradi è iniziata e promette di cambiare per sempre il modo in cui viviamo la musica dal vivo.

 

L’esperienza immersiva di Tomorrowland risale anche a Madrid lo scorso ottobre.  L’esperienza non solo incorpora il passato del festival numero uno al mondo ma presenterà anche diverse installazioni digitali che consentiranno ai visitatori di utilizzare la realtà virtuale per esplorare alcune delle caratteristiche, dei valori e degli oggetti chiave di Tomorrowland stesso.

Il progetto ha seguito il lancio di una mostra immersiva di realtà virtuale da parte di Tomorrowland a Barcellonacnel 2023. Portare la Tomorrowland Immersive Experience a Madrid è stata una pietra miliare nei nostri piani di scalabilità, soprattutto considerando la vivace scena culturale e di intrattenimento di Madrid, spiegano ancora oggi gli organizzatori del festival.

 

Non è finita. Sabato 15 febbraio, al Bolgia, si terrà un evento che segna un punto di svolta nel mondo della musica elettronica: la presentazione del nuovo format ‘Musica e Magia’ in versione Hologram. Franchino, il leggendario maestro della notte, “tornerà” sul palco in una veste mai vista prima, grazie a un’idea innovativa sviluppata insieme a 00Zicky.

Un progetto nato dalla stessa promessa di Zicky, determinato a mantenere viva la memoria di un fratello, un idolo e un pioniere delle notti elettroniche. Lo spettacolo non è solo un tributo, ma una celebrazione della vita, della musica e della magia che Franchino ha portato nel mondo. La serata vedrà la partecipazione di artisti straordinari, tra cui Jo Gala, Joy Kitikonti in versione Enki, Manuel Ribeca e tanti altri dj. Aspettiamo curiosi e attenti.

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Riccardo Sada
Riccardo Sada
Distratto o forse ammaliato dalla sua primogenita, attratto da tutto ciò che è trance e nu disco, electro e progressive house, lo trovate spesso in qualche studio di registrazione, a volte in qualche rave, raramente nei localoni o a qualche party sulle spiagge di Tel Aviv.