foto: ufficio stampa MDLBeast
Decisa, ulteriore crescita di Soundstorm by MDLBeast, il festival tenutosi a Riyadh, la capitale dell’Arabia Saudita dal 14 al 16 dicembre 2023. Un successo che si spiega non soltanto con i numeri – più di 600mila presenze, oltre 260 ore di musica, un’area complessiva di oltre cinque milioni e mezzo di metri quadrati – e con una line up che quest’anno ha sconfinato in maniera decisa e potente fuori dai confini dell’elettronica. Un successo che fa parte di una crescita sempre più costante della cosiddetta area MENA, acronimo per Middle East e North Africa, una regione che conta più di 380 milioni d’abitanti, un sesto della popolazione mondiale: un mercato ed un bacino d’utenza importanti, sempre più al centro delle attenzioni dello show business mondiale, dal calcio alla musica per passare attraverso tanto altro. La capitale Riyadh ha circa 9 milioni di abitanti, destinati a raddoppiare nel giro di pochi anni, forse già entro l’EXPO del 2030: il futuro, se non già il presente è anche qua.
A tutto questo si aggiiunga il fatto che quest’anno Soundstorm non si è limitato – si fa per dire – a chiamare sul palco i pesi massimi del djing quali Calvin Harris, David Guetta, Martin Garrix, Steve Aoki e Swedish House Mafia, giusto per citarne alcuni. Quest’anno Soundstorm ha proposto icone assolute del rock come i Metallica, dell’hip hop come 50 Cent e della musica latina come J Balvin, per tacere di superstar globali quali Travis Scott, Will Smith e H.E.R. Quasi tutti convocati sul main stage, che può vantarsi di essere il palco temporaneo più alto al mondo, come certificato dal Guinness dei Primati, dall’alto dei sui 41 metri abbondanti d’altezza. Quello che si dice dei dj vale a maggior ragione per cantanti, gruppi e musicisti: non è mai una questione di quello che si suona e si canta ma di come lo si suona e lo si canta. Il carisma non ammette compromessi e non lo si può fabbricare in laboratorio o con l’intelligenza artificiale: o fa parte del proprio DNA o è meglio lasciar perdere. Certo aver scritto hit immortali aiuta e aiuta tanto: quando i Metallica propongono “Nothing Else Matter” o 50 Cent “In Da Club” sono sempre momenti epici, bene che a Soundstorm si siano potuti alternare alle hit da dancefloor dei succitati Guetta e Harris. Ogni genere musicale ha sempre pari valore e pari dignità, l’importante che sia contestualizzato e si sappia relativizzare il contesto.
In un contesto del genere l’elettronica senza se e senza – house e techno – ha fatto come sempre la sua parte, grazie in particolare ai set di Black Coffee, CamelPhat, Jamie Jones, Solardo, Solomun e in particolare di Luciano b2b Ricardo Villalobos, affiatati come sempre e come pochi, così come autentici evergreen come Armin van Buuren e Deadmau5 hanno saputo radunare il pubblico sino all’inverosimile. Sempre validi infine i set degli italiani presenti quali Joseph Capriati, Marco Carola e Fideles, così come tanti artisti di origine araba hanno fatto appieno la loro parte, da Baloo a Cosmicat a Nooriyah. Nomi questi ultimi destinati sempre più ad occupare un posto di rilievo nella mappa internazionale del djing.
Tutto questo non si esaurisce con Soundstorm. MLDBeast significa infatti anche XP Music Future, la conferenza musicale svoltasi a Ryihad la settimana prima del festival, una radio fm e web attiva 24 ore su 24 e che trasmetteva in diretta dal festival, l’etichetta discografica MDLBeast Records, altri eventi e festival, come quello svoltosi a fine dicembre a Jeddah con Peggy Gou e Balad Beast, in calendario giovedì 18 e venerdì 19 gennaio 2024 sempre a Jeddah con DJ Snake, Wu-Tang Clan e Major Lazer Soundsysten. Ci stiamo riferendo ad una realtà glocal destinata a crescere sempre di più, grazie al linguaggio unico ed universale che da sempre appartiene alla musica.
04.01.2024