Foto: Federico Carnevale
Forte della grande accoglienza e partecipazione dello scorso anno (che ha registrato oltre 23mila presenze), il 13 e 14 settembre torna con la sua tredicesima edizione lo Spring Attitude, il festival internazionale di musica e cultura contemporanea che si terrà negli spazi en plein air degli Studi di Cinecittà a Roma. Pronto a intrattenere con show che accompagneranno il pubblico dal primo pomeriggio fino a notte fonda, il festival si terrà non solo il venerdì e il sabato, ma anche la domenica.
L’evento è caratterizzato da una programmazione molto variegata che spazia dall’elettronica al cantautorato, dal rock all’indie. Per ciò che più attiene a noi Spring Attitude farà esibire artisti italiani del calibro di Mace e Cosmo, ma anche internazionali come Barry Can’t Swim, The Blaze e Kiasmos.
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Come ricordato prima, l’edizione 2024 vedrà l’aggiunta di un’ulteriore giornata rispetto alle due solite, con il concerto di Naska la domenica, anticipato da diverse aperture.
Per l’occasione abbiamo raggiunto Andrea Esu, il creatore del festival per fargli qualche domanda sul suo lavoro, sulla nascita e sulla filosofia dell’evento, e sul nuovo progetto exaequa.
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Chi è Andrea Esu? Com’è iniziata la tua carriera da promoter?
Ho iniziato a fare il dj in situazioni indie rock. Poi però mi sono appassionato alla musica elettronica, al mixing e creare le prime selezioni musicali. Dal 2002 ho cominciato ad organizzare con alcuni soci produzione di eventi live con il format L-Ektrica. Da dj e organizzatore sono diventato direttore artistico delle serate e dopo tanti anni, abbiamo deciso di organizzare un vero e proprio festival: Spring Attitude.
Com’è nato lo Spring Attitude?
Nasce come estensione naturale di L’Ektrica: volevo organizzare eventi più grandi rispetto alle serate, che comunque contavano sempre grandi numeri anche negli infrasettimanali. Una versione più grande, con più artisti. E per differenziare i marchi abbiamo scelto un altro nome. L’Ektrica esiste ancora infatti, ma solo come evento annuale.
Cosa comporta organizzare un festival?
Sicuramente è estremamente impegnativo: è un lavoro che dura 365 giorni l’anno. Da quando finisce un’edizione, si riparte immediatamente con i preparativi per quella successiva. Anzi, a volte anche prima della fine. E oltre all’impegno richiede una visione a 360 gradi su tutto quello che va organizzato.
Spring Attitude torna per la tredicesima edizione con una line up estremamente eterogenea. Qual è il segreto dietro a un evento che è riuscito a ritagliarsi un proprio spazio?
La line up eterogenea è un marchio di fabbrica di Spring Attitude. Nel corso degli anni abbiamo sempre prestato molta attenzione non solo all’elettronica, ma ai generi più disparati. La scelta della programmazione viene fatta in base agli artisti che ci piace portare: ovviamente il tutto va costruito con un filo coerente. Il mood che vogliamo ricreare è sulla scia di un grande festival europeo, un po’ come il Primavera Sound. Il segreto non so se ci sia. Forse la coerenza stilistica e artistica cercando sempre di arrivare a soddisfare il nostro target di pubblico, cercando di stare attenti a ciò e ai numeri riuscendo a essere sostenibili.
Foto: Kimberley Ross
Raccontaci del vostro nuovo progetto di formazione, exaequa. Qual è l’obbiettivo e cosa punta ad ottenere?
Exaequa è nato dalla collaborazione di Spring Attitude e Arty Farty, un’organizzazione culturale francese di Lione, e supportato dall’Ambasciata di Francia in Italia e dall’Institut Français. È un progetto gratuito che mira alla formazione, alla professionalizzazione rivolto in particolare all’inclusione di sottogeneri culturali poco rappresentati nel panorama musicale. Si tratta di una sorta di mini università del nostro mondo un approfondimento riguardo al djing, alla produzione di eventi, al marketing, all’engeneeirng. Saranno 10 gli studenti che affronteranno il percorso. E sono previsti anche due party: uno a Roma e uno a Lione.
I biglietti e le info su Spring Attitude si trovano sul sito del festival.
12.09.2024