• LUNEDì 16 SETTEMBRE 2024
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17 studi di registrazione in un bunker nucleare

Sono sotto terra, ovviamente, e faranno parte di un mega complesso che sfrutterà una vasta area in disuso a L'Aia, in Olanda

Foto: subterra.space

Subterra si prepara a diventare il nuovo epicentro della scena musicale della città olandese L’Aia, offrendo diciassette studi di registrazione in un ex bunker nucleare. Questo innovativo complesso musicale, situato vicino alla Stazione Centrale, è progettato per promuovere lo sviluppo musicale e la collaborazione tra artisti. Con studi che variano da 11 a 37 m² l’uno, Subterra offrirà spazi personalizzati per diversi stili e metodi di produzione musicale. Gli studi da 11 a 28 m² sono ideali per artisti singoli o piccoli collettivi, mentre quelli da 29 a 37 m² sono pensati per band e collettivi più grandi (qui potete trovare dettagli e caratteristiche dell’intero progetto).

L’interno del bunker ancora da ricondizionare

L’obiettivo è creare un ambiente che minimizzi le distrazioni e le interferenze, favorendo un lavoro creativo e produttivo. La costruzione è attualmente in corso e si prevede che gli studi saranno pronti entro il primo trimestre dell’anno prossimo. Le prenotazioni per l’affitto sono già aperte e ulteriori informazioni saranno fornite dopo la selezione iniziale dei candidati.  Lo spazio, che ospiterà anche una stazione radio, è gestito da una squadra che ha gestito lo studio Schenk dell’Aia fino alla sua chiusura forzata nel 2019.

Il team include Joris Hoefnagel, Benjamin Havenaar (del The Crave Festival), Lounes Doulache, Stefan Hagesteijn e Marieke McKenna, con la collaborazione del consiglio comunale de L’Aia. Dj come Jeans e Spekki Webu sono anche coinvolti nel complesso, che è in fase di ideazione e sviluppo da sei anni.

“Attualmente, i produttori e i musicisti qui in città lavorano in tutti i tipi di posti; ad esempio, alcuni si trovano in un coworking e altri nel seminterrato di uno snack bar”, ha affermato Havenaar in una dichiarazione attraverso i social. “Una frase ricorrente che sentiamo da anni è che musicisti e produttori non riescono a trovare uno spazio permanente per loro. Abbiamo visto un’ampia richiesta di un posto sicuro e permanente dove questi produttori possano lasciare i loro strumenti e le loro attrezzature. Ciò consente loro di concentrarsi di più sul lungo termine e di investire meglio nelle loro carriere; il che incoraggia la professionalizzazione di questi artisti”. Qui lo studio che ha curato l’immagine dell’iniziativa.

 

 

 

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Riccardo Sada
Riccardo Sada
Distratto o forse ammaliato dalla sua primogenita, attratto da tutto ciò che è trance e nu disco, electro e progressive house, lo trovate spesso in qualche studio di registrazione, a volte in qualche rave, raramente nei localoni o a qualche party sulle spiagge di Tel Aviv.