7eventh Studio sono gli studi di registrazione ideati da Federico Kay ad aprile dello scorso anno su un’area open space dedicata anche ad uso ufficio e ospitality per artisti. Modulabili e versatili, anche per set cine e fotografici, e con una regia (la control room) e una sala di ripresa di alto livello, sono il fiore all’occhiello di una Roma che vuole rifarsi, una città che desidera tornare al centro del mondo, almeno in quello discografico. “Portare avanti un progetto musicale, in uno studio di registrazione professionale, con la crisi che viviamo, oggi non è comunque impossibile: come sempre, cercando di offrire con professionalità un servizio, con chiarezza e competenza, la qualità arriva e la soddisfazione anche”, dice, prima di portarci a fare un giro panoramico dei suoi favolosi studi.
E proprio Federico Kay, CEO di Strakton Records, parla e risponde alle nostre domande, mettendo luce sulla scelta dell’intero equipaggiamento. Alcune decisioni sono basate sugli standard della produzione audio mondiale in questo momento e sull’esperienza quasi trentennale delle produzioni e degli studi per i quali ha lavorato.
Su cosa siete specializzati in fatto tecnico?
Su più fronti: produzione, mix, mastering ma anche distribuzione, advertising, promo ed eventi. Qui produciamo ogni genere, indistintamente da quello che il mercato propone o impone. Curiamo anche produzioni per terzi.
Chi gestisce la struttura?
Dipende dallo stile o dal sound che il cliente richiede; la gestione è sotto l’ala di Strakton Ltd; per le produzioni siamo responsabili io e Francesco Pais.
Quali sono le restanti figure e i rispettivi ruoli delle persone che vi operano?
Francesco Pais è pro mix e mastering engeneering, Valerio Trimboli è label director, studio e media manager, Fabio Villanis è sales & promotion executive, Elisa Martini è booking and pr, Martina Biffa è graphic visual and animation contents, Simone Marte e Giulio Soricelli si occupano di photo & video production e infine ci sono io, CEO, A&R, pro mix and mastering engeenering.
Come organizzate la giornata lavorativa?
Lavoriamo a slot orari per quanto riguarda lo studio mentre l’office vive di vita parallela con la gestione della label della promo e degli eventi.
Quando siete arrivati a dire: ci facciamo il nostro studio?
Personalmente, ho sempre avuto un mio studio. Tuttavia, 7eventh Studio è quello che oggi ci rappresenta veramente a 360 gradi. Si chiama così perché lo studio vecchio che avevo si trovava al settimo piano di un palazzo, ed è rimasto quel nome, ci piaceva.
Chi ha curato la sonorizzazione?
Alessandro Mastrolillo, un ingegnere del suono che ha curato moltissimi studi in Italia. La The Wood ha progettato tutto il resto. Buona parte delle tracce della compilation ‘Qualude 2018’, presentata nella passata edizione dell’ADE, sono state realizzate al 7eventh Studio. Principalmente, come DAW usiamo Logic X e Studio One.
E invece che hardware usate?
Mac Pro Cylinder (8 core – Intel 64gb ram), UAD audio interface, convertitori e clock Antelope, Dangerous Music, Maselec, SPL, Bettermaker, Pendulum Audio. Per i monitor usiamo Focal trio be full system, Genelec 1030, KRK v5, Chris Pelonis model 42, Tegeler Audio. Tutto lo studio è cablato Vovox.
Qual è il produttore che ti piace di più, oggi?
Mark Ronson, Diplo, Pharrell Wiliams e Calvin Harris. In fatto di maestri, o comunque di riferimenti in fatto di professionalità nello studio recording, possiamo citare Luca Pretolesi, Fab Dupopnt e Mick Guzauski.
15.05.2019